
La maggioranza delle imprese era impreparata alla gestione del rischio connesso a terze parti
Il report di Deloitte parla chiaro: la maggior parte delle aziende nel mondo non era preparata alla gestione dei rischi connessi a terze parti, nonostante la crescente dipendenza proprio da partner esterni per quanto riguarda supply-chain, servizi di assistenza, vendita e distribuzione.
Il risk management comprende procedure di controllo e gestione del rischio sistematizzate ed efficaci, correlate da polizze assicurative specifiche. Si tratta di valutare preventivamente le situazioni di rischio e minimizzarne l’impatto e le eventuali conseguenze.
La pandemia da Coronavirus ha avuto un fortissimo impatto sulla maggior parte delle aziende, mettendo in luce le criticità e le vulnerabilità connesse alla dipendenza da altri attori del mercato. Per questo motivo oggi è inevitabile che ci sia un crescente interesse da parte delle imprese per il fenomeno di risk management e le figure lavorative ad esso correlate.
La ricerca Third-Party Risk Management di Deloitte mette in luce i motivi principali per cui le imprese stanno correndo ai ripari sul fronte della sicurezza.
Primo fra tutti il costo del fallimento di sub-fornitori o partner strategici: il 50% dei rispondenti ritiene che l’impatto finanziario del fallimento degli esterni sia raddoppiato negli ultimi cinque anni. Secondariamente c’è da considerare l’equilibrio fra responsabilità e costi: la pressione delle spese impone vincoli di budget, tanto che a livello internazionale gli investimenti sono destinati in modo prioritario alla sicurezza informativa con rischio di sotto-investimenti in altre aree di stretta attualità, per esempio i cambiamenti climatici e la supply-chain. Emerge anche la necessità di mantenere il passo a livello di gestione del rischio con l’evoluzione del contesto normativo accentuando perciò gli investimenti nel settore. Un numero crescente di imprese sta facendo leva sul supporto esterno per migliorare le proprie strategie di Risk Management. E più della metà degli Executive sta adottando una concezione più ampia che non si limita alla gestione dei rischi ma si estende alla valorizzazione delle sinergie con le terze parti. L’Italia è un po’ in ritardo su questo tema.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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