
“A metà ottobre è pronto il piano dettagliato. Il debito pubblico tornerà ai livelli pre-Covid entro la fine del decennio”
Il Governo accelera sul Recovery Plan. Dopo le indiscrezioni legate al suo contenuto (leggi qui), ora il ministro dell’Economia Gualtieri ha annunciato che diversi progetti, che faranno parte del piano di rilancio, saranno anticipati nella manovra. «Saremo in grado di anticipare questi progetti del Recovery plan italiano con la legge di Bilancio – ha detto al Festival delle Città 2020. – Molti si potranno iniziare ad attuare anche prima, poi ci sarà una integrazione tra le risorse che abbiamo già stanziato». Ha anche ribadito che a metà ottobre l’Italia invierà a Bruxelles lo schema del Piano di ripresa e resilienza andando oltre le linee guida.
Nella definizione del piano bisogna evitare progetti “frammentati“. «E’ necessario – ha aggiunto – evitare la frammentazione in progetti isolati e non coerenti fra di loro, non collocati all’interno di strategie intersettoriali e che non sfruttino le economie di scala e di scopo necessari ad un impatto significativo sugli obiettivi prefissati».
Con i fondi del Recovery Plan si prevede che il Pil aumenterà fra 0,2 e 0,5 punti percentuali all’anno, a seconda dell’efficienza ipotizzata della relativa spesa aggiuntiva. «A questo effetto potrà aggiungersi quello ulteriore, sempre sul Pil, delle riforme che verranno introdotte nell’ambito del PNRR», ha specificato.
Sui ritardi poi nel negoziato sul Next Generation Ue, il ministro ha spiegato che “si tratta di questioni che erano prevedibili e che verranno risolte“. «E’ normale che un pacchetto di misure di questo tipo che prevede una procedura legislativa così complessa abbia bisogno di tempo, noi però siamo fiduciosi».
Ascoltato in audizione presso le Commissione Bilancio e Politiche Ue del Senato sul Recovery Fund, Gualtieri ha annunciato che il debito pubblico tornerà sotto il 130% del Pil, cioè ai livelli precedenti alla crisi da Coronavirus, alla fine del decennio. Citando poi le cifre che verranno espresse nella Nadef, ha sottolineato come il debito quest’anno salirà fino al 158%, mentre il prossimo anno anno le attese sono per una discesa al 155,8%. «Prevediamo però con le misure di bilancio e col Recovery Plan, che saranno espansive, un deficit programmatico al 7% nel 2021, invece del 5,7%, al 4,7% nel 2022 invece che al 4,1% tendenziale, mentre contiamo di ridurlo al 3% programmatico nel 2023 rispetto al 3,4% tendenziale».
Gualtieri è tornato anche sul piano di riforme, ponendo l’attenzione al tema del fisco con il taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la revisione complessiva della tassazione verso una maggiore equità, la lotta all’evasione e la revisione del sistema degli incentivi ambientali, di quelli per il sostegno delle famiglie e alla genitorialità.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: