
Ecco tutti i provvedimenti che dovremmo rispettare
Matrimoni e feste private a numero chiuso, locali chiusi alle 23, mascherine anche all’aperto in tutta Italia. Nel nuovo Dpcm, che verrà presentato tra domani e mercoledì in Consiglio dei ministri, sono in arrivo misure più restrittive per evitare che i contagi aumentino ancora e si debba ricorrere ad un secondo lockdown generalizzato, provvedimento che metterebbe a serio rischio la tenuta sociale ed economica del Paese.
Aspettando nel pomeriggio i nuovi dati, in Italia ci sono stati ieri 2.578 nuovi casi di Coronavirus, in diminuzione rispetto ai 2.844 del giorno precedente. In calo però anche i tamponi effettuati: 92.714, contro i quasi 119 mila di sabato. Ieri i decessi registrati sono arrivati a 18 per un totale di vittime, da inizio emergenza, che arriva a 35.986 contro 231.914 guariti. Nessuna Regione ha fatto registrare zero casi: l’incremento massimo è stato in Campania (+412), seguita da Lombardia (+314) e Veneto (+261).
Il Comitato tecnico scientifico ha già indicato chiaramente la sua linea: secondo gli scienziati, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarà necessaria una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale, a cominciare da una stretta sulla movida con orari anticipati di chiusure dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli per quanto riguarda gli assembramenti, oltre all’obbligo di mascherina all’aperto.
Ecco allora che il Governo sta pensando di imporre feste a numero chiuso: massimo 200 persone per matrimoni, funerali e cerimonie ufficiali. Rimane il divieto di ballo e l’obbligo di mascherina quando si sta al chiuso e non è possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro. Una regola che si dovrà applicare anche nei cinema e nei teatri.
C’è poi un altro tema molto delicato che andrebbe a toccare un settore economicamente uscito devastato dal lockdown: quello della ristorazione. Si starebbe pensando, infatti, ad una limitazione degli orari di bar, pub e ristoranti anche se la linea sembra essere quella dell’attesa. Imporre già adesso lo stop alle 23 agli esercizi pubblici viene ritenuto da più parti un provvedimento prematuro. Il Governo starebbe pensando ad una delega alle singole Regioni che su questo tema potrebbero decidere secondo coscienza in base alla curva epidemica. L’idea generale è comunque quella di aumentare i controlli nelle aree della movida e per raggiungere questo scopo il ministro dell’Interno Lamorgese avrebbe già allertato i militari che darebbero manforte alle forze dell’ordine.
Per quanto riguarda la mascherina sono in arrivo multe salate. Chi infatti non la indossa rischia di pagare da un minimo di 400 euro fino ad un massimo di 3.000 euro. Ma anche chi la utilizza in modo scorretto rischia pesanti sanzioni amministrative, ad esempio chi la indossa sotto il mento o lascia il naso scoperto. La mascherina, infatti, in assenza del vaccino, è la misura di sicurezza più efficace contro il Coronavirus e per questo il Governo è intenzionato a imporne l’utilizzo all’aperto per tutto il giorno. Saranno le Forze dell’ordine a stabilire l’importo della sanzione amministrativa in base ad un giudizio discrezionale. La multa scatta anche nei confronti di chi non rispetta il divieto di assembramento ed il distanziamento sociale.
Punizioni più severe per chi non rispetta la quarantena. In questo caso si commette un vero e proprio reato e si rischia fino a 18 mesi di carcere più la multa fino a 5.000 euro. Le conseguenze penali si aggravano se la persona contagia volontariamente altri, perché in questo caso può scattare l’accusa di lesioni gravi e omicidio colposo.
Non dovranno indossare la mascherina i bambini sotto i 6 anni, chi fa sport all’aperto e le persone malate che, a causa della loro patologia, non possono camminare con bocca e naso coperti. Questi soggetti, però, devono comunque rispettare il divieto di assembramento sia al chiuso che all’aperto e il distanziamento interpersonale di almeno un metro.
di: Maria Lucia PANUCCI
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