
Chi affitta più di quattro case viene trattato come impresa. Si oppone Confediliza
Il provvedimento riguardante gli affitti brevi compreso nel decreto Agosto è arrivato in aula al Senato: d’ora in poi, chi affitta più di quattro case verrà trattato fiscalmente come un’impresa. L’obiettivo è salvare i centri storici dal rischio di finire per essere abitati solo dai turisti.
Secondo il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini la norma è positiva: «riporta i B&B allo spirito per cui sono nati – spiega – cioè ospitare le persone offrendo l’esperienza di vivere in una casa italiana». Sono molti i turisti che scelgono di soggiornare nei centri delle città italiane con la formula dell’affitto breve. «Un tipo di turismo molto interessante – sottolinea ancora Franceschini – ma è giusto regolamentarlo per evitare che i centri storici si svuotino dei loro abitanti».
La norma vuole garantire una concorrenza leale sia con gli alberghi che tra affittuari, per evitare che anche le imprese possano avere il regime fiscale agevolato previsto per i bed and breakfast. «Con il limite dei quattro appartamenti la normativa fiscale vantaggiosa si applicherà soltanto a chi affitta effettivamente le proprie case – conclude il ministro – e non più alle imprese mascherate che comprano interi palazzi per poi affittarli a giornate ai turisti».
Di opinione radicalmente diversa è Confedilizia, che sostiene si tratti di una misura mal calibrata che spinge al sommerso.
Quella sui B&B non è l’unica proposta approvata dal Governo. Per tutto il 2020 il credito di imposta per gli affitti delle strutture ricettive viene innalzato dal 30 al 50%.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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