
Manovra espansiva per 1,3 punti percentuali di Pil. Con le misure adottate per far fronte all’emergenza il deficit/Pil schizzerà al 10,8%
E’ stata approvata nella notte dal Consiglio dei ministri la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) 2020, che definisce il perimetro entro il quale si iscriveranno le misure della Legge di bilancio per sostenere la ripresa.
I principali obiettivi della politica di bilancio per il 2021-2023 del Governo sono chiari: sostenere i lavoratori e i settori produttivi più colpiti dalla pandemia fintantoché perdurerà la crisi da Covid-19, valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal Next Generation Eu per realizzare un ampio programma di investimenti e riforme di portata e profondità inedite. E ancora, un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli. «In ambito fiscale – ha scritto il ministro Gualtieri nella premessa alla Nota – verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo. Il Governo intende infatti stabilire un patto fiscale con i cittadini italiani che premi la fedeltà fiscale e contributiva delle imprese e dei lavoratori». La riforma fiscale sarà realizzata in tre anni.
Stando ai numeri della Nadef, il Prodotto interno lordo dell’Italia nel 2020 dovrebbe registrare un calo del 9% per poi rimbalzare a +6% nel 2021. Nel 2022 il Pil crescerebbe del 3,8% e nel 2023 del 2,5%. Il recupero del Pil ai livelli precedenti al Covid è previsto nel 2022 sulla base della stima programmatica tenendo conto delle misure che verranno adottate dal Governo.
Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, nel 2020 salirà di circa 23,4 punti percentuali su base annua e sarà pari al 158%, superiore di quasi 2,3 punti percentuali a quella indicata nel Programma di Stabilità di aprile nello scenario inclusivo delle nuove politiche. Con le misure adottate per far fronte all’emergenza, il deficit/Pil schizzerà al 10,8% nel 2020 (dall’1,6% dello scorso anno).
In un ipotetico scenario più sfavorevole con una recrudescenza dei contagi da Covid-19 in Italia la previsione annuale di caduta del Pil per il 2020 scenderebbe dal -9,0% del quadro tendenziale a -10,5%. La crescita del Pil nel 2021 si fermerebbe all’1,8%, contro il 5,1% del tendenziale.
L’impatto della manovra sull’indebitamento netto, valutabile confrontando gli obiettivi con le previsioni del deficit a legislazione vigente, sarà espansivo e pari rispettivamente a 1,3 punti percentuali del Pil nel 2021 e 0,6 punti percentuali del Pil nel 2022.
Per finanziare gli interventi nella Legge di bilancio per il 2021 è previsto anche l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal pacchetto Next generation Eu, tra cui quelle dei fondi React-Eu, Sviluppo Rurale e Recovery and Resilience Facility.
L’impatto complessivo della manovra sul tasso di crescita del Pil, tenendo conto anche degli interventi che verranno realizzati attraverso l’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu, è di 0,9 punti percentuali nel 2021, di 0,8 punti percentuali nel 2022 e di 0,7 punti percentuali nel 2023.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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