
Allarme in Belgio e nuovo picco di contagi nel Regno Unito. Ma l’Oms è ottimista e spera in un vaccino efficace entro il 2020
Non accenna ad allentare la morsa Covid nel mondo ed in Europa. Preoccupa la situazione a Berlino: il numero dei nuovi casi positivi registrati nella capitale nelle 24 ore dal Robert Koch Institut era 301 e alcuni quartieri della città, tra cui il vivace Mitte, sono stati definiti zone a rischio. E così in città scatta la chiusura di locali e ristoranti dalle 23 alle 6. Durante la notte potranno restare aperti soltanto i benzinai che però non potranno vendere alcolici. Anche il numero dei partecipanti alle feste private viene ridotto a 10 (prima era 25).
E’ allarme anche in Belgio dove le autorità esortano a ricorrere al telelavoro il più possibile. Da venerdì scatteranno nuove limitazioni per i raggruppamenti di persone all’aperto, al chiuso e nei bar che dovranno comunque abbassare le saracinesche alle 23. Il Governo ha anche nominato un nuovo commissario per l’emergenza Covid.
In Spagna sono 11.998 i nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore. I decessi sono 26. Lo riporta El Pais citando il ministero della Sanità. I contagi totali dall’inizio della pandemia salgono così a 825.410 e i morti a 32.486. Quasi la metà dei nuovi contagiati, 5.187, si trovano nella Comunità di Madrid.
Impennata di nuovi contagi e decessi in Messico. Il Ministero della Salute ha parlato di un balzo di 2.789 morti e 28.115 casi, ben oltre il precedente record giornaliero di 1.092 decessi e 9.556 contagi. Il Paese ha superato così quota 80 mila morti per Coronavirus (81.877) e si avvicina agli 800 mila casi totali (789.780).
Nel Regno Unito ancora un brusco aumento dei contagi: le autorità hanno registrato 14.542 nuovi casi in 24 ore, circa 2.000 in più rispetto al giorno precedente. I casi complessivi sono oltre 530.000.
Ma gli Usa restano il Paese più colpito al mondo in termini assoluti seguiti da India e Brasile. Negli Stati Uniti ha superato quota 210 mila il numero di decessi mentre i casi di contagio sono stati finora oltre 7,45 milioni.
Insomma numeri allarmanti che non devono far abbassare la guardia. Ma in questo contesto buio ed amaro l’Organizzazione mondiale della sanità è ottimista: c’è speranza, secondo quanto riferito dal segretario generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che un vaccino efficace contro il Covid-19 sia pronto entro la fine di quest’anno. Attualmente ci sono circa 40 vaccini allo stadio di studi clinici, tra cui quello sviluppato dall’Università di Oxford che è già in una fase avanzata di test. Ma il direttore dell’Oms non ha specificato quale vaccino potrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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