
Complici della chiusura sono state le pressioni della Banca d’Italia
La società Cinema teatrale Marino & Co ha dovuto riconsegnare le chiavi dello storico Salone Margherita di Roma alla proprietaria, la Banca d’Italia. «Non è davvero più possibile continuare in questo contesto – spiega Nevio Schiavone, titolare della società – alla continua pressione della Banca che non ci ha concesso il rinnovo del contratto d’affitto si è aggiunta la tragedia della pandemia».
Il Bagaglino di via Due Macelli a Roma ha chiuso lo scorso 30 settembre, benché negli ultimi 7 anni abbia registrato un grosso successo fatto di circa 300 repliche l’anno. Adesso l’incognita riguarda la scelta di Bankitalia, che da due anni desidera riavere indietro lo stabile per venderlo.
Secondo il maestro Pier Francesco Pingitore il teatro riaprirà i battenti nella primavera del 2021, Covid permettendo: «sto lavorando sul nuovo spettacolo convinto come Nevio Schiavone che potremo tornare a calcare il palcoscenico del Salone – afferma Pingitore – il solo pensare che il Margherita possa non riaprire mi sembra inconcepibile».
Il teatro è in vendita da oltre 10 anni ma non si è mai presentato alcun acquirente. Probabilmente la Banca d’Italia si organizzerà con contratti transitori per le produzioni.
Moltissime le voci che si sono alzate in difesa del Bagaglino: Martufello, Pamela Prati e Valeria Marini, che dichiara che «il Salone Margherita deve continuare a esistere. I riflettori si devono riaccendere sugli spettacoli di Ninni Pingitore, che ha creato straordinari show di satira inventando un genere tutto italiano».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: