Polemica sullo stipendio nella sanità: “basarsi sulla qualità, non sulla quantità”
Maria Claudia Finori è un medico di base a Offagna e Montesicuro, una piccola frazione di Ancona. Dopo aver ottenuto una laurea alla Politecnica di Ancona, una specializzazione in igiene e medicina preventiva all’università di Siena e dopo aver praticato la professione per quarant’anni, oggi prescrive farmaci su una panchina o in casa di uno dei suoi assistiti.
«Ho stretto i denti per un anno» spiega la dottoressa, che dispone di un reddito talmente basso da non poter pagare l’ambulatorio. Inizialmente è riuscita a sostenere le spese con lo stipendio da guardia medica, poi però la crisi da Coronavirus ha rotto l’equilibrio costringendola a trovare altre soluzioni per non abbandonare la comunità.
«Montesicuro è ad oggi una comunità Covid-free – afferma la dottoressa – ma ho bisogno di un locale e spero di trovarlo presto». Il comune di Ancona si è attivato per trovare una soluzione. «Spero che nella sanità cambino i meccanismi di compenso – conclude Finori – legandoli non alla quantità ma alla qualità del lavoro di ognuno di noi».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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