La decisione del Governo riguarda le autovetture nella fascia con emissioni di CO2 comprese tra 91 e 110g
Il Centro Studi Promotor, CSP, parla di clamoroso autogol dello Stato e le associazioni di categoria insorgono a causa della decisione presa dal Governo di non inserire il rifinanziamento degli incentivi legati alle auto con emissioni tra 91 e 110 grammi di CO2.
Secondo Unrae e Federauto il rifinanziamento dei fondi è necessario per non disperdere i vantaggi economici ottenuti: «si tratta di una scelta che sfiora l’autolesionismo – attaccano le associazioni – visto che gli incentivi già varati e presto esauriti non solo hanno ravvivato un mercato in fortissima crisi e salvato posti di lavoro, ma hanno prodotto in poche settimane un maggior incasso per lo Stato e contribuito positivamente al Pil».
Gli incentivi a carico dello Stato per le autovetture comprese nella suddetta fascia di emissione erano fissati a 1.500 euro per gli acquisti con rottamazione e a 750 euro per quelli senza. Le auto di questa fascia sono le più richieste tra quelle incentivate e le cifre dei finanziamenti sono inferiori rispetto al gettito IVA che ne proviene dalla vendita.
Secondo le stime del Centro Studi Promoter nel 2020, se vengono meno gli incentivi, il gettito IVA potrebbe ridursi a 5,2 miliardi rispetto ai 7,9 del 2019. Una contrazione delle entrate fiscali pesante, che sempre secondo CSP, potrebbe essere ridotta da un rifinanziamento.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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