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Ecco come variano le spese per le abitazioni tra le regioni italiane
Secondo i dati Istat le spese di un’abitazione incidono per il 35% sul rendiconto familiare, sia che la casa sia di proprietà sia che si risieda in affitto. Un’incidenza dovuta anche al fatto che il patrimonio residenziale sul territorio nazionale si colloca ancora per circa il 90% nella classe energetica G.
I costi cambiano notevolmente a seconda dell’area geografica: al nord i cittadini pagano il 20% in più rispetto al sud e nelle isole. Le famiglie in affitto al nord pagano tra i 435 euro nelle regioni dell’est e i 457 euro in quelle dell’ovest. Al centro la cifra si alza a 469 euro, mentre al sud si registra un 310 euro seguito da 293 euro nelle isole. La città più cara è Roma con 14.628 euro annui, mentre quella più economica risulta essere Palermo con una spesa media annua di 8.208 euro.
Chi è possessore di un immobile ha una rata mensile media di 545 euro e spende circa 11.304 euro all’anno tra costi per la proprietà e la gestione dell’immobile. Facendo riferimento specificatamente alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti la situazione si ribalta: al sud i cittadini pagano quasi il doppio rispetto a quelli del nord.
Secondo l‘Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, in una eguale classifica relativa alle spese per la casa l’Italia si trova a metà tra Germania e Romania. Il Paese più caro è la Finlandia, seguita da Danimarca, Slovacchia, Francia, Regno Unito, Svezia e Repubblica Ceca. Quello meno caro invece è Malta, seguita da Lituania e Cipro.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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