
Bruxelles rifiuta l’offerta del colosso di Shenzhen per sviluppare le reti 5G
Il presidente americano Donald Trump ha fatto di tutto per scongiurare la possibilità che gli alleati europei scegliessero di affidare lo sviluppo della nuova rete 5G agli avversari cinesi di Huawei.
Le sue illazioni circa la possibilità di attacchi informatici e operazioni di spionaggio ha spinto le telco Orange e Proximus a rifiutare l’opzione di Pechino prediligendo l’offerta fatta dalla multinazionale finlandese Nokia. Un accordo che permette all’azienda nordica di guadagnare terreno nella competizione con i giganti del settore, Ericsson e Huawei.
Secondo TrendForce il mercato globale delle stazioni radio base è controllato da queste tre società, che ne possiedono il 77% globale: Huawei 28,5%, Ericsson 26,5% e Nokia 22%.
La decisione delle telco è stata ben accolta negli Stati Uniti, perché a Bruxelles ci sono le sedi della Nato, del parlamento e dell’esecutivo comunitario e quindi era considerata un obiettivo particolarmente sensibile: «il Belgio è stato dipendente al 100% dai fornitori cinesi per le sue reti – spiega John Strand, esperto di telecomunicazione – e le persone che lavorano alla Nato e all’UE fanno le loro chiamate da mobile con queste reti. Gli operatori stanno mandando un segnale che è importante avere accesso a reti super sicure».
Huawei respinge con forza le accuse, ma anche nel Regno Unito scattano le tensioni: lo scorso luglio Boris Johnson aveva chiesto l’eliminazione di qualsiasi tecnologia cinese dalla nascente rete 5G entro la fine del 2027.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/THE ASSOCIATED PRESS
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