L’Italia spettatrice rischia di rimanere indietro
Il Governo è impegnato sul fronte del Recovery Fund per non perdere la competitività del Paese e ripagare un debito pubblico che ha raggiunto il 158% rispetto al Pil, e nel frattempo gli altri grandi stati europei lavorano per ottenere la leadership in diversi settori.
Se la Francia ha affermato di desiderare, con il suo France Relance, di sorpassare l’Italia come seconda potenza manifatturiera, acquisisce sempre più importanza sullo sfondo internazionale anche il patto sull’idrogeno firmato da Francia e Germania.
Il Governo francese ha finanziato il progetto con 7 miliardi di euro, quello tedesco ne ha stanziati 9 miliardi: l’obiettivo è costruire una sovranità europea, ma anche l’Italia vuole e deve essere della partita. L’industria dell’idrogeno potrebbe nei prossimi 30 anni creare valore tra 890 e 1.500 miliardi di euro con un incremento compreso tra 320 e 540 mila nuovi posti di lavoro.
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha annunciato che il Governo intende finanziare energie di frontiera con uno stanziamento di tre miliardi ma ancora non sono chiari i dettagli. È essenziale difendere le aziende del settore, perché la Germania resta tra i maggiori clienti dei fornitori italiani e la competizione in Europa è lungi dall’essere amichevole.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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