Tannico, Milkman e Tate crescono con Campari, Poste e Eni
Il venture capital è una forma d’investimento ad alto rischio che generalmente porta grandi aziende ad acquisire quote di startup che per la natura del mercato in cui operano hanno un’alta percentuale di fallimento. L’azienda che investe mette a disposizione competenze, tecniche e fondi che possono portare ad un miglioramento della startup.
È quanto è successo quest’anno a Tannico, Milkman e Tate, tre startup che sono rientrate rispettivamente nel piano di investimenti di Campari, Poste ed Eni. «Per fare questo genere di innovazione ci vogliono outsider ed è necessario accettare di avere una divisione in perdita per un certo periodo mentre si fa ricerca – spiega Andrea Di Camillo, managing partner di P101 Sgr – è più facile fare tutto questo liberi dai vincoli della grande organizzazione per la quale il valore della startup sarà successivamente non quello che esprime il fatturato ma l’effetto dell’ottimizzazione dei costi o dell’organizzazione che si avrà con l’integrazione della tecnologia».
Uno startup finanziata dal venture capital può diventare un amplificatore della crescita di una big corporate, per questo un investimento di questo tipo è un motore per l’innovazione. «Il venture capital è rischioso e richiede pazienza – continua Di Camillo – tutti conoscono Amazon ma è nata nel 1992 e Yoox ha impiegato 20 anni a diventare quella che è. Il venture capital ha bisogno di investitori che guardino a rendimenti a lungo termine».
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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