
Per entrare nella classifica servono influenza personale e visibilità
Anche quest’anno Forbes ha pubblicato la lista dei Chief Marketing Officers, Cmo, più influenti del mondo, che nel 2020 sono 427.
Quella del Cmo è diventata una delle posizioni dirigenziali più importanti dei vertici aziendali perché rappresenta la voce del cliente: il direttore del marketing deve essere responsabile delle campagne pubblicitarie certo ma anche esercitare un’influenza tale da muovere le organizzazioni, stimolare l’innovazione, favorire la crescita del business e plasmare un vero e proprio linguaggio culturale del tutto nuovo.
Per essere incluso nella classifica, un direttore del marketing deve aver dimostrato di possedere valori del 20% più alti rispetto agli altri per quanto riguarda l’influenza personale, industriale o interna. Inoltre deve aver dimostrato di avere una visibilità di fronte impatto sulle discussioni attorno ai due temi caldi dell’anno: il Covid-19 e il movimento Black Lives Matter.
Al primo posto nella classifica 2020 si trova Phil Schiller, il Senior VP of Worldwide Marketing di Apple. Seguono Stephanie McMahon della World Wrestling Entertainment e Fernando Machado del Restaurant Brands International.
Altri nomi importanti in Top Ten sono Jens Thiemer della BMW, Olivier François della Fiat Chrysler Automobiles, Julia Goldin di LEGO, Ann Lewnes di Adobe, Lorraine Twohill di Google e Chris Capossela di Microsoft.
Nonostante quanto si potrebbe pensare, i direttori marketing dei social network sono più bassi in classifica: Leslie Berland di Twitter guadagna il 13esimo posto, Antonio Lucio di Facebook il 19esimo. Anche Netflix si fa attendere: il Cmo Jackie Lee-Joe si inserisce solo al 27esimo posto.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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