
Dalla Santa Sede aveva ricevuto bonifici per un totale di 500 mila euro per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa ma che a quanto pare ha usato per l’acquisto di borsette
Peculato per distrazione di beni. Con questa accusa è stata arrestata dalla Guardia di Finanza su mandato di cattura internazionale emesso dal Vaticano Cecilia Marogna, la donna che compare nell’indagine sull’ex numero 2 della Segreteria di Stato vaticana, il cardinale Angelo Becciu. Il mandato d’arresto è stato eseguito a Milano tramite Interpol dalla locali Fiamme Gialle. La donna sarà estradata in Vaticano e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria d’Oltretevere.
Nel mirino dell’inchiesta ci sono bonifici per un totale di 500 mila euro che la donna avrebbe ricevuto dalla Santa Sede per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, e che, quasi per la metà, sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso di marchi quali Prada, Tod’s e Chanel.
I rapporti con il Vaticano sarebbero iniziati nel 2016 quando il cardinale Angelo Becciu era Sostituto per gli Affari generali. All’epoca la donna si sarebbe accreditata come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice nelle crisi internazionali. Becciu la indicava come persona di sua fiducia, era conosciuta come la dama del cardinale, e proprio per questo avrebbe beneficiato del denaro in diverse tranche fra il dicembre 2018 e il luglio dello scorso anno sul conto corrente della Logsic di cui risulta amministratrice ma che in realtà pare sia una società fantasma . I versamenti riportavano tutti come causale “contributo per missione umanitaria”.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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