Il rischio è un’ondata di bancarotte
Nel 2020 il debito pubblico a livello globale farà un balzo senza precedenti fino a quasi il 100% del Pil ma i Governi devono continuare a sostenere l’economia perché una cessazione prematura degli stimoli potrebbe innescare un’ondata di bancarotte fra le aziende con gravi ripercussioni sull’occupazione. E’ quanto si legge nel Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, il rapporto annuale sulle finanze pubbliche. «Il 2020 sarà un anno eccezionale e il debito pubblico dovrebbe stabilizzarsi a circa il 100% del Pil entro il 2025, beneficiando comunque dei tassi di interesse molto bassi – si legge nel rapporto. – Questi alti livelli di debito pubblico non sono quindi il rischio più immediato perché la priorità a breve termine è quella di evitare il ritiro prematuro del sostegno fiscale. Il supporto dovrebbe persistere, almeno fino al 2021, per sostenere la ripresa e far rimarginare le cicatrici di lungo termine nel tessuto economico e sociale. La salute e l’istruzione dovrebbero essere considerate le priorità in ogni Paese».
Secondo il Fondo gli aiuti dovrebbero diventare più selettivi: i Governi dovrebbero adottare misurare per migliorare la lotta all’evasione fiscale e considerare tasse più alte per i gruppi più ricchi e per le aziende più redditizie. «Questo aiuterebbe a sostenere i servizi essenziali, come la sanità e le reti di assistenza sociale durante una crisi che ha colpito in modo sproporzionato i segmenti più poveri della società», si legge ancora nel rapporto.
L’istituzione di Washington prevede che in media nel 2020 il deficit di Bilancio dei Paesi balzi al 9% del Pil.
In Italia, dove il debito partiva da valori ben più elevati della media, i livelli sono ancor più pesanti. Il Fmi prevede che dal’1,6% del Pil del 2019 il deficit schizzi al 13% quest’anno e poi si smorzi al 6,2% nel 2021, con a seguire 3,9% nel 2022, 2,7% nel 2023 e 2,5% in 2024 e 2025. Il debito dell’Italia, invece, dal 134,8% del Pil del 2019, volerà al 161,8% quest’anno, successivamente il Fmi pronostica 158,3% nel 2021, 156,6% nel 2022, 154,9% nel 2023, 153,8% nel 2024 e 152,6% nel 2025.
Rispetto al 2019, il debito pubblico è previsto salire di quasi 30 punti percentuali in Italia, Giappone e Spagna, e di oltre 20 punti negli Stati Uniti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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