
Confcommercio è sul piede di guerra e chiede una proroga fino a fine anno
E’ scaduta la moratoria decisa dal Governo per aiutare i contribuenti durante la pandemia. E così da oggi ripartono le cartelle esattoriali. L’arrivo delle richieste di pagamenti non sarà però tutto in una volta, come aveva fatto intendere qualche giorno fa il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Partono per prime le cartelle più vecchie, a partire da marzo e poi via via quelle successive.
Dall’arrivo delle cartelle si hanno 60 giorni per pagare ed è possibile anche dilazionare il debito con rate fino a 6 anni, per la rateizzazione ordinaria, o fino a 10 anni in caso di contribuenti con difficoltà economiche certificate.
Secondo le stime, da marzo scorso non sarebbero state recapitate ai contribuenti 8,9 milioni di cartelle, con un impatto sul deficit calcolato in circa 165,5 milioni di euro. La maggior parte di queste sono di importo inferiore a cinque mila euro. In particolare ce ne sarebbero 6,5 milioni (in pratica il 73% del totale) sotto i mille euro, 1,5 milioni tra mille e cinque mila euro e solo 881 mila oltre questa soglia.
Delle cartelle il 36% delle richieste arriva dall’Agenzia delle Entrate per versamenti non pagati o imposte non dichiarate. Una quota del 18% delle cartelle è invece relativa a richieste in arrivo dagli enti locali, perlopiù multe non pagate o tributi locali accertati, come la Tari o l’Imu.
Di fronte allo stop della moratoria Confcommercio è già sul piede di guerra e scrive al Governo per avere una ulteriore proroga almeno fino a fine anno, dato “la grave crisi di liquidità in cui versano imprese e lavoratori autonomi“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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