
Perdono terreno anche Portogallo e Grecia, resiste la Spagna
Il Centro Studi di Confagricoltura ha annunciato che la produzione di olio d’oliva italiano ha subito un forte calo quest’anno, arrivando a meno 26% rispetto al 2019.
«Questa contrazione sembra essenzialmente dovuta alla forte diminuzione riscontrata in Puglia, regione che produce praticamente la metà dell’olio italiano – spiega Confagricoltura – decisamente più confrotante la situazione rilevata nelle aree del Centro Nord dove si prevedono mediamente buone produzioni, ma la cui incidenza sul totale nazionale si aggira intorno al 20%».
Il calo però non è solo in Italia: anche il Portogallo subisce una diminuzione della produzione del 35%, e in Grecia la situazione non è delle migliori con un meno 25%. A consolidare la leadership del mercato è la Spagna, che registra un aumento della produzione di circa il 27%.
«Il 50% delle esportazioni nazionali sono concentrate su quattro Paesi – prosegue lo studio – Stati Uniti, Germania, Giappone e Francia». L’Italia è il secondo Paese esportatore ma ha prezzi medi di vendita superiori del 59% a quelli della Spagna. Questo, in un regime di concorrenza serrata con gli altri oli comunitari, causa la giacenza nei frantoi di forti quantitativi di prodotto.
Il comparto olivicolo secondo le stime di Confagricoltura sarebbe caratterizzato da un continuo calo della disponibilità del prodotto che così è insufficiente a soddisfare le esigenze interne e di esportazione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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