Scende il prezzo di mercato, premiato chi ha investito nel carburante green
Lo shipping ha dovuto lavorare per ridurre le emissioni grazie alle regole emanate dall’Imo. Alcuni armatori si sono dotati di scrubber, sistemi di depurazione montati nei fumaioli delle navi, con un costo di quasi 6 miliardi di dollari. Altri hanno preferito affidarsi al propellente più ecologico, un carburante green per alimentare i motori.
Oggi, il costo del carburante leggero è sceso ai minimi storici, rendendo quest’ultimo la soluzione più conveniente al problema dell’inquinamento. Il prezzo basso è dovuto a strategie delle major petrolifere ma anche alla pandemia, che ha provocato un calo della domanda trascinando con sé i prezzi.
Pertanto, chi ha montato il sistema di depurazione degli scrubber si trova adesso in una situazione scomoda, preso di mira dagli esperti dopo aver investito molti soldi per adeguare la flotta. «L’installazione di ogni singolo impianto costa tre milioni di dollari – ha spiegato il colosso inglese Holman Fenwick Willan in un’analisi – che arrivano a 10 milioni totali in media per ogni nave». Gli scrubber sono un investimento intelligente se il prezzo del carburante green è alto, altrimenti sono una perdita di tempo e profitto.
Ad oggi, le compagnie che hanno puntato sul green hanno ridotto il peso della voce principale delle uscite e presentano bilanci positivi con profitti che sfiorano i due miliardi nel secondo trimestre, nonostante i volumi siano in calo costante. Nei primi mesi dell’anno infatti il numero di container trasportati è stato più basso del 3,4% e nel secondo trimestre è crollato di quasi 10 punti.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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