
La fusione potrebbe concludersi nella prossima primavera. Giampiero Maioli sarebbe il presidente e Giuseppe Castagna l’amministratore delegato
Stanno per fondersi Banco Bpm e Crédit Agricole. L’operazione, che porterebbe alla nascita del secondo gruppo bancario italiano dopo Intesa Sanpaolo, potrebbe avvenire nella prossima primavera. Sarebbe già stato definito anche l’organigramma, con Giampiero Maioli presidente e Giuseppe Castagna amministratore delegato. Rimarrebbe escluso dalle posizioni di prima fila l’attuale presidente del Banco Bpm, Massimo Tononi, che però non ha mai mostrato particolare interesse a rimanere attaccato alla poltrona.
Se non ci saranno imprevisti, dovuti soprattutto alla pandemia, il progetto dovrebbe passare attraverso un aggiornamento del piano industriale del Banco Bpm, che sarà presentato entro la fine dell’anno. In quel documento dovrebbe annunciare la chiusura di ulteriori 300 agenzie e questo sarebbe il preludio della fusione.
Dal matrimonio dovrebbe nascere, secondo le previsiobni, un gruppo con 32 mila dipendenti con 6 miliardi di euro di proventi operativi e oltre 1,1 miliardi di utile netto. Al secondo trimestre di quest’anno gli asset totali dei due gruppi superavano i 252 miliardi, 179 di questi riconducibili al Banco Bpm, 73 all’Agricole. Sarebbe una banca di grandi dimensioni, con alle spalle un partner francese che è presente in 50 Paesi e ha chiuso il 2019 con 6,8 miliardi di utili netti. Una banca che avrebbe una presenza in Italia superiore a quella attuale di Unicredit.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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