
Svolti 89 procedimenti istruttori per la tutela al consumatore e 34 per la concorrenza
Nel 2019 l’Antitrust ha comminato sanzioni per 766 milioni di euro. L’autorità fa un bilancio della sua attività al suo 30esimo anniversario. Durante lo scorso anno l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha svolto 89 procedimenti istruttori in ambito di tutela del consumatore e 34 in ambito di tutela della concorrenza e ha appunto comminato sanzioni pecuniarie per oltre 766 milioni di euro. Risorse che sono state versate al bilancio dello Stato, e, per un importo pari a 25 milioni di euro, destinate a progetti istituzionali a favore dei consumatori.
Sul fronte della concorrenza, l’attività dell’AGCM si è concentrata soprattutto sui cartelli, in particolare quelli formatisi nell’ambito delle gare pubbliche. Fra i reati puniti vanno segnalati quelli per abuso di dipendenza economica, che ha portato alla conclusione di 9 procedimenti istruttori, e quelli per violazione della disciplina delle relazioni commerciali nell’ambito della cessione di prodotti agricoli e agroalimentari.
Quanto alla tutela del consumatore, l’Antitrust ha condotto procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette, violazione della disciplina consumer rights, clausole vessatorie, accessibilità dei pagamenti e inottemperanze. Inoltre l’Antitrust è intervenuto con lo strumento della moral suasion ottenendo, in 59 casi, la rimozione dei profili di illiceità rilevati. A segnalare i casi sono stati soprattutto i consumatori (55%) e le associazioni di consumatori (15%) che hanno fatto molto uso del formulario online (2.714 denunce) e del contact center (5.529 chiamate).
Anche il Rating di legalità è sempre più richiesto. Nel corso del 2019 si sono conclusi 4.108 procedimenti ed il trend è proseguito nel 2020 con 3.592 procedimenti. «Il rating – afferma l’Authority – è molto apprezzato dalle imprese perché consente loro sia di aumentare il merito creditizio, e dunque di ottenere più facilmente l’accesso al credito, sia di ridurre del 30% l’importo della cauzione da prestare negli appalti pubblici».
Gli interventi dell’Antitrust sono proseguiti con ancora maggiore slancio dall’inizio del 2020 perché la pandemia da Covid-19 non ha causato solo gravi problemi per la salute e per la vita dei cittadini ma ha anche colpito duramente l’economia nazionale e internazionale. Le difficoltà economiche in cui versano molte imprese italiane hanno indotto l’Autorità ad utilizzare, nei primi 9 mesi del 2020 rispetto all’anno precedente, l’istituto della moral suasion in 110 casi rispetto ai 59 precedenti, mentre è stata ridotta l’irrogazione di sanzioni a 49 casi rispetto ai precedenti 89 (per un totale di 43,9 milioni a fronte di 74,6 milioni).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: