
Senza gli interventi dei singoli Governi e il sostegno dell’Ue, l’attività economica avrebbe potuto essere inferiore, di altri 3-4 punti percentuali del Pil quest’anno
«L’impatto della pandemia è stato enorme sull’economia dell’Europa e la ripresa da questa crisi sarà irregolare e parziale». Lo ribadisce ancora una volta il Fondo monetario internazionale che prevede per l’Europa un calo del 7% del Pil nel 2020. E anche se nel 2021 il Pil reale rimbalzerà del 4,7%, sarà comunque inferiore del 6,3% rispetto alle proiezioni pre-pandemiche, il che implica una perdita del Pil di quasi tre trilioni di euro. Gran parte di questa perdita non sarà recuperata a medio termine,
Per questo è fondamentale che i leader politici continuino a fare tutto il possibile per contenere la pandemia, non ritirando prematuramente il sostegno economico. Secondo i calcoli del Fmi, senza gli interventi dei singoli Governi e il sostegno dell’Ue, l’attività economica in Europa avrebbe potuto essere inferiore, di altri 3-4 punti percentuali del Pil quest’anno. «Questo è anche il momento di progettare riforme che stimolino la crescita della produttività e politiche che aiutino a trasformare l’economia, per cogliere i benefici della digitalizzazione e mitigare i cambiamenti climatici», prosegue l’Fmi, secondo cui lo strumento the Next Generation EU può svolgere un ruolo importante in questo senso.
di: Maria Lucia PANUCCI
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