Per trovare un impiego nell’Information Technology servono skill che nascono alle superiori
Il mercato del lavoro è competitivo, e quello dell’IT lo è ancora di più: la domanda è più alta dell’offerta e spesso è difficile conciliare le richieste delle aziende con le effettive capacità dei giovani che si immettono sul mercato.
Secondo L’osservatorio delle competenze digitali realizzato da Aica, Anitess-Assinform, Assintel e Assinter le università formano pochi specializzati in informatica e ingegneria informatica. Benché non manchino le strutture accademiche adeguate, in Italia c’è carenza di profili adeguatamente formati. «Manca una corretta informazione nel periodo che precede l’università – spiega Federico Colacicchi, co-fondatore di Techyon, società di head hunting italiana, intervistato da Wired – i giovani non sanno quali opportunità professionali potrebbero cogliere con un percorso adeguato nelle facoltà tecnico-scientifiche».
L’osservatorio delle competenze digitali ha sottolineato un dato interessante: ci sono più di 100 mila annunci di lavoro It. Nella maggior parte dei casi le imprese cercano sviluppatori, seguiti da Digital Consultant e Digital Media Specialist. Sono in costante crescita anche i profili dei Systems Analyst, Systems Administrator, Service Support e Business Information Manager. Insomma, specialisti che siano in grado di portare a termine la trasformazione digitale delle imprese, che si tratti di multinazionali o di PMI, e che possano potenziarne le attività.
Le aziende infatti hanno bisogno di più competenze nei campi di maggior tendenza dal Cloud al Web Architecture, dall’intelligenza artificiale fino alla Cybersecurity e all’Internet of Things, per citarne alcuni. Inoltre da un’indagine condotta nel 2019 con a campione 50 aziende informatiche è emerso che i bisogni formativi più urgenti riguardano lo sviluppo delle capacità comunicative, il Team Management, il Problem Solving, la proattività e la gestione dello stress.
La maggior parte delle offerte di lavoro in campo tecnologico arriva dal nord ovest, che nel 2018 ha registrato il 45% da solo. Il sud è sotto il 10%, mentre nord est e centro contano rispettivamente il 26% e il 20%.
Sempre secondo quanto specificato dall’Osservatorio, entro il 2021 ci sarà un divario tra domanda e offerta di laureati IT pari a circa 28,5 mila unità.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA
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