
Il governatore sprona la politica interna ma anche l’Ue a trovare soluzioni. Bene i privati nella bad bank
«Occorre garantire resilienza al sistema bancario perché la crisi in corso non passerà senza conseguenze per il credito». Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco alla seconda conferenza Baffi Carefin, organizzata con l’Università Bocconi, non ha escluso per alcuni istituti conseguenze pesanti, a causa della pandemia e dell’inevitabile aumento dei crediti deteriorati. «Questo choc senza precedenti potrebbe causare qualche vittima tra le banche», ha ammesso.
Secondo Visco gli istituti di credito “sono entrati nella crisi con una posizione di capitale e di liquidità più forte rispetto alla precedente” ma nonostante ciò, dato che si prevede che ulteriori perdite sui crediti si concretizzeranno nei prossimi mesi, le banche dovranno essere lungimiranti ed aumentare i propri accantonamenti. «Un approccio prudente nella fase attuale è certamente auspicabile», ha sottolineato.
In questa fase però la responsabilità maggiore spetta alla politica che dovrà proseguire nella strada dei prestiti agevolati alle aziende in difficoltà. Un sentiero stretto, tra necessità di sostenere l’economia e la stabilità del sistema. «Rinunciare ai prestiti avrebbe un effetto destabilizzante per l’economia. Estenderlo troppo a lungo, potrebbe causare una allocazione indesiderate del credito verso imprese non redditizie», ha spiegato.
Parte della soluzione risiede anche nelle sedi decisorie europee. È lì, infatti, che devono essere varate iniziative dedicate, in modo da creare veicoli appositi per gestire gli Npl e per modificare le norme sul tema. In questo senso Visco è tornato a parlare della gestione delle sofferenze da parte dell’Unione europea, auspicando la partecipazione di privati alla badbank per gestire i crediti deteriorati. «In Europa – ha spiegato – si discute di iniziative volte a creare o migliorare il funzionamento di società veicolo focalizzate sulla gestione degli Npl. Potrebbero essere valutate favorevolmente le proposte che prevedono anche la possibilità per gli investitori privati di partecipare al capitale di queste società».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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