Il lockdown condiziona anche la criminalità
Il 2020 ha sancito la corsa alla digitalizzazione e questo vale per ogni settore lavorativo, ma anche per la criminalità. A causa del lockdown dovuto alla pandemia il dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno ha registrato un calo in media del 25,9% dei delitti commessi, e denunciati, nel primo semestre dell’anno. Dimezzati i furti, soprattutto scippi e borseggi, e anche le rapine hanno subito una contrazione del 50%.
Sono aumentati tuttavia i crimini informatici: secondo la Polizia criminale, lo smart working e la didattica a distanza hanno spostato una parte consistente della delittuosità sulla rete. Nella prima metà dell’anno ci sono state in media 52 denunce al giorno per crimini informatici a cui si aggiungono 589 truffe e frodi informatiche. Si tratta di furti di identità digitale, clonazioni di carte di credito e altre forme di reato similari che prevedono sempre un danno economico e quindi portano a una denuncia immediata da parte della vittima.
La limitazione alla libertà di circolazione ha acuito anche altri crimini, per esempio maltrattamenti e percosse, soprattutto nei riguardi di donne e minori. Le telefonate ai numeri antiviolenza sono notevolmente aumentate e, finita la quarantena, c’è stato un aumento delle denunce di violenza.
Rispetto al 2019 hanno registrato un calo i reati di sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile, con il -29,9%, i reati industriali come la contraffazione e le violazioni sulla proprietà intellettuale, entrambe al -43%. «L’attività investigativa e di controllo su questi fenomeni – spiega Stefano Delfini, dirigente dell’ufficio della direzione centrale della Polizia criminale – non si è mai fermata, ma forse ad alcune organizzazioni criminali sono venuti a mancare i canali per le vendite al dettaglio, che sono l’ultimo anello della catena per lo smercio di beni contraffatti».
È aumentato il contrabbando, soprattutto per quanto riguarda i prodotti protettivi di cui c’è stato un improvviso boom di richieste durante la quarantena, quindi mascherine, Dpi, gel igienizzante. In crescita anche le associazioni per spaccio di stupefacenti e l’usura.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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