
Negli Usa si allontanano le speranze di un accordo sugli aiuti fiscali. Gli investitori sono alla finestra in attesa della Bce. Oggi focus è sull’Ifo tedesco
Le principali Borse europee aprono la settimana in deciso calo a causa delle preoccupazioni legate all’aumento esponenziale dei contagi un po’ in tutto il mondo. Il Dax mostra un ribasso di quasi il 2,6%, mentre l’indice inglese Ftse 100 cede l’1% e il Cac40 di Parigi cede l’1,4%.
A Piazza Affari, il FTSE MIB è in calo (-0,77%) e si attesta su 19.136 punti. Sul listino le perdite più diffuse riguardano i comparti beni per la casa (-1,93%), materie prime (-1,57%) e viaggi ed intrattenimento (-1,30%).
L’andamento a ribasso dei listini europei prosegue la cautela dell’Asia con il Nikkei che oggi ha chiuso a -0,09% e Shanghai che fa -1,16% mentre Hong Kong oggi è chiusa per festività.
L’ondata dei contagi, che sta investendo l’Europa ma anche l’America, preoccupa pure Wall Street, dove stamani i future sui tre indici sono in rosso: S&P -0,07%, Dow Jones -0,08% e Nasdaq -0,05%. Inoltre, sul fronte della politica americana, mentre manca una settimana alle elezioni Usa del 3 novembre, si stanno allontanando definitivamente le speranze di un accordo sulle nuove misure fiscali per sostenere l’economia colpita dalla pandemia, come è emerso da un faccio a faccia sulla Cnn tra la speaker della Camera, Nancy Pelosi, e il capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows. Pelosi ha comunque detto che i democratici terranno alta la pressione per raggiungere un accordo subito dopo le elezioni senza aspettare gennaio quando si insedierà il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Nel valutario il cambio euro/dollaro è a 1,183, -0,211%, il dollaro/yen tratta a 104,87, +0,17%, e il crss tra sterlina e dollaro viaggia a 1,302, -0,13%.
Tra le commodities è in ribasso il petrolio: il Wti segna un ribasso del 2,28% a 38,94 dollari al barile e il Brent fa il -2,2% a 40,85 dollari. L’oro quota 1.899 dollari l’oncia, -0,29%.
La settimana appena iniziata vede in primo piano l’appuntamento con la Banca centrale europea. Secondo gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo l’istituto guidato da Christine Lagarde dovrebbe lasciare invariati i parametri di policy, ma potrebbe rilevare un aumento dei rischi verso il basso alla luce della recente evoluzione dei contagi. Questo rappresenta il tema chiave e dovrebbe contribuire a indebolire l’euro.
A livello macro oggi si attende l’indice tedesco Ifo per il mese di ottobre, negli Usa il dato sulle vendite di case nuove e l’indice manifatturiero Fed di Dallas. Prende poi il via oggi il quinto plenum del diciannovesino Comitato centrale del Partito comunista cinese del Partito Comunista Cinese, che durerà fino al 29 ottobre e definirà il nuovo Piano Quinquennale 2021-2026 e gli obiettivi di sviluppo fino al 2035.
di: Maria Lucia PANUCCI
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