
Più cauta l’Ema: “Annunciare un vaccino entro dicembre non è corretto. Bisogna accelerare con i piani di vaccinazione”
In un momento come questo di grande incertezza per tutti, il vaccino rappresenta l’unica via di fuga, il mezzo per ritrovare l’agognata libertà, quella che sembriamo aver perso da diversi mesi. Buone notizie su questo fronte arrivano dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che assicura che entro dicembre o inizio 2021 avremo tre o quattro vaccini. «Secondo le nostre informazioni, ci auguriamo che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, 3 o 4 vaccini possano essere gradualmente disponibili – ha spiegato. – La Commissione europea, a nome degli Stati membri, ha firmato numerosi contratti per garantire che quando i vaccini saranno disponibili, potremo beneficiare delle dosi di cui abbiamo bisogno».
Più cauto Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco che dovrà dare il via libera alla commercializzazione dei vaccini in Europa. Rasi critica chi parla di vaccino entro Natale, quindi anche il premier Conte (leggi qui): «Tecnicamente è ancora possibile, ma è estremamente difficile se non improbabile – ha detto. – Le case farmaceutiche non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre. Se tutto andrà liscio potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio. Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione: Moderna, AstraZeneca e Pfizer. Ora devono analizzare i dati e compattarli. Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio. Poi si potrebbe iniziare a vaccinare subito le categorie a rischio mentre per il resto della popolazione si può ipotizzare per metà 2021. O meglio: entro l’estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia».
Rasi si dice sicuro che sconfiggeremo il virus, ma la velocità dipende dall’efficienza dei vaccini, dalla bontà dei piani vaccinali dei Governi, da quelli per la comunicazione mirata a convincere le persone a vaccinarsi, dal monitoraggio per tarare le strategie vaccinali e aumentarne l’efficacia. «Sicuramente a fine 2021 avremo una vita molto più gestibile: potremmo arrivare a sconfiggere del tutto il Sars-Cov2 con un’immunità di massa oppure le sue mutazioni potrebbero renderlo simile alla normale influenza, con la necessità di preparare un vaccino all’anno», ha concluso.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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