
Un nuovo lockdown sarebbe disastroso per il settore
Il presidente della Camera nazionale della moda italiana, Carlo Capasa, ha parlato delle perdite stimate nel settore della moda italiano: tra il 27% e il 30% per il 2020 sui quasi 100 miliardi di fatturato.
«Per superare indenni questo momento servono misure specifiche – spiega Capasa – se il nuovo lockdown fosse a livello industriale sarebbe un disastro epocale». Il settore infatti ha dovuto gestire il calo di produzione dei mesi scorsi per la crisi dovuta al covid a cui ha fatto seguito la brusca frenata dello shopping per via dell’assenza dei turisti.
«Con un lockdown dell’industria del fashion non riusciremmo a consegnare la primavera-estate – prosegue il presidente della Cnmi – e quello del retail sarebbe un gran colpo perché rischierebbe di colpire la catena che in Italia è molto forte e già rischia di perdere un 30% di punti vendita». Al Governo quindi sono chieste misure più mirate, che non distruggano il tessuto sociale e l’economia.
«L’esecutivo ha scelto come strategia quella di ascoltare l’industria in maniera orizzontale – rimarca Capasa – la moda è fatta di piccoli artigiani e grandi industrie, se non si capisce che è strettamente connessa all’industria del commercio, al terziario e ai servizi rischiamo di non fare delle misure che funzionino veramente».
Per il futuro, Capasa è ottimista nei riguardi della ripresa, anche se dimostra cautela, non solo per i risvolti che potrebbero esserci a causa della pandemia ma anche per il discorso della Brexit. Nel settore della moda si esportano in Gran Bretagna 3,5 miliardi l’anno: con la Brexit la merce per i cittadini britannici costerà inevitabilmente di più e il rischio è di assistere a una riduzione significativa delle vendite.
Una cosa di cui il presidente si dice abbastanza certo è il perseverare delle forme phygital delle sfilate: gli eventi ibridi metà in presenza e metà in digital hanno avuto un peso importante, a settembre ci sono state 45 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma delle sfilate. «Il digitale rimarrà – ammette Capasa – il connubio fisico-digital credo sia ormai quasi indissolubile».
La sfida ora è «superare indenni questa pandemia – conclude Capasa – e capire come far recuperare velocemente i fatturati a questo fattore. Inoltre, si può approfittare della situazione per modernizzare alcuni dei processi dell’industria. Penso a investimenti seri sulla sostenibilità, sui i temi di economia circolare, sulla digitalizzazione interna delle aziende, sulla formazione. Serve un fondo ad hoc ma deve essere strutturato in modo che funzioni».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: