
Dall’inizio dell’emergenza gli istituti hanno deliberato quasi 100 miliardi di prestiti
«Istituzioni, imprese e banche devono fare ogni sforzo per prevenire esplosioni di crediti deteriorati che non debbono essere conseguenza di sottovalutazioni di rischi e di norme troppo rigide». Lo ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, durante la giornata del Risparmio organizzata dall’Acri.
Secondo Patuelli le banche devono fare prudenziali accantonamenti per ogni tipo di rischio e le scadenze delle moratorie devono essere ripensate col prolungamento della pandemia. «Non bisogna interrompere troppo presto le misure per le famiglie e le imprese nella prolungata emergenza – ha sollecitato. – E’ utile a tutte le imprese che i prestiti garantiti non si esauriscano il 31 dicembre e possano essere chiesti fino al 30 giugno, come permesso dalla Ue».
Le banche italiane tornano quindi a chiedere una revisione della normativa europea del calendar provisioning. «E’ un provvedimento molto rigido pensato quanto la pandemia non era immaginata che ha un effetto pro ciclico e va aggiornato per non compromettere gli sforzi per la resilienza e la ripresa – ha aggiunto il presidente dell’Abi. – Occorre dare il tempo necessario a imprese e famiglie per far fronte agli impegni».
Dall’inizio dell’emergenza le banche in Italia hanno deliberato quasi 100 miliardi di prestiti più o meno garantiti a piccole e medie imprese e quasi tre milioni di moratorie per oltre 300 miliardi di euro. «Le banche in Italia hanno fatto quasi miracoli nella crisi Covid lavorando in notti e festività per attuare i decreti legge del Governo».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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