
La Commissione europea mette sul piatto 220 milioni. Il premier al Consiglio Ue: “Il Recovery parta quanto prima”
L’Unione fa l’Europa. Le parole d’ordine sottolineante più volte durante il summit Ue, rigorosamente in video conferenza, sono state coesione e coordinamento. “Nessuno si salva da solo” è stato il mantra, scandito a più livelli e ad ogni occasione.
Anche per questo la Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di 220 milioni per aiutare i Paesi più colpiti dalla seconda ondata trasferendo i pazienti in terapia intensiva negli ospedali di partner continentali con maggiori disponibilità. «Se non agiamo con urgenza – ha detto la Presidente Ursula von der Leyen – il virus metterà in ginocchio i nostri sistemi sanitari».
Nel corso del vertice, ciascun leader ha preso la parola per dettagliare gli interventi messi in campo per contenere la diffusione della pandemia. E per il momento l’opinione è unanime nel non volere un lockdown comune deciso a livello europeo, come alcune indiscrezioni avevano anticipato nelle scorse ore. Al momento, la chiusura è considerata una misura estrema che spetterà eventualmente ai singoli Governi decidere quando far scattare.
Unione e rapidità sono le parole sottolineate da Conte. «Ci deve essere uno stretto coordinamento tra Governi e Commissione Ue per rispondere con rapidità ed efficacia alla nuova ondata di contagi – ha spiegato in call. – Dai test, al vaccino, alle app di tracciamento, alla condivisione di dati e necessità sulle terapie intensive: le misure sanitarie anti-Covid hanno successo solo se coordinate in Europa. L’Italia sostiene questo approccio e pensa che i Ministri della Salute debbano svolgere un ruolo di primo piano».
Il premier è poi tornato in pressing sul Recovery Fund. «La risposta sanitaria non è una alternativa a quella sociale ed economica: il recovery fund deve partire il prima possibile», ha spiegato.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: