
La lettera della Confederazione europea dei sindacati ai Paesi membri
La seconda ondata di contagi da coronavirus e le successive misure restrittive adottate potrebbero provocare gravi danni non solo per l’economia dell’Europa ma anche per il mercato del lavoro, che potrebbe portare la soglia di disoccupati ad aumentare sfiorando i 30 milioni.
La Confederazione europea dei sindacati, Etuc, ha mandato una lettera ai ministri del Lavoro e dell’Economia dei Paesi membri, avvisandoli del pericolo e esortandoli ad estendere i programmi sociali e di assistenza, a livello sia comunitario sia nazionale, per evitare lo scenario che definiscono potenzialmente catastrofico.
Secondo quanto stimato dall’Eurostat, ad oggi ci sono 15,9 milioni di individui senza lavoro nel territorio dell’Unione Europea, una cifra che è cresciuta di due milioni dallo scorso marzo, data di inizio della pandemia.
Le misure di emergenza messe in atto dall’UE proteggono l’impiego e il salario di circa 39,6 milioni di individui e «un’interruzione improvvisa metterebbe a rischio direttamente 14 milioni di posti», spiega l’Etuc. «Molti governi stanno, giustamente, reintroducendo o estendendo gli aiuti, ma questo non avviene dappertutto – si legge nella lettera – e i piani non coinvolgono tutti i lavoratori, in particolare i precari, con contratti irregolari, gli autonomi così come quelli stagionali».
L’Italia è tra i Paesi che si sono mossi per tempo per arginare questi effetti, sia grazie al decreto ristori sia per l’intesa con le organizzazioni sindacali che ha sciolto il nodo dei licenziamenti.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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