Rallenta però rispetto al +11% del trimestre precedente. Pesa l’aumento dei costi. Approvati in Europa due farmaci per la cura del cancro e del diabete
AstraZeneca, al centro dei riflettori perché una delle aziende deputata a fornire il vaccino contro il Coronavirus, ha comunicato i risultati del terzo trimestre 2020. Tre mesi che hanno visto un aumento delle vendite superiore a quello stimato dal consenso, ma utili per azione inferiori alle aspettative, soprattutto a causa delle ingenti spese per ricerca e sviluppo.
Entrando nel dettaglio, nel periodo luglio-settembre le vendite dei prodotti del gruppo sono state di cinque miliardi di sterline, battendo le stime degli analisti che prevedevano un totale di 4,98 miliardi. Dalla stima sono esclusi i pagamenti derivanti dalle numerose partnership che l’azienda ha stipulato nel corso dell’anno. La società ha inoltre ricordato che, oltre ai vaccini anti-Covid, altri due importanti farmaci, il Lynparza contro il cancro e il Forxiga per il diabete, hanno ottenuto l’autorizzazione per la vendita in Europa. «Abbiamo fatto grandi progressi nel trimestre, nonostante la situazione derivante dalla pandemia globale», ha commentato l’amministratore delegato Pascal Soriot.
A livello di utili core per azione, AstraZeneca ha registrato un totale di 72 centesimi di sterlina, un dato peggiore rispetto alle stime degli analisti che prevedevano 75 centesimi. I costi per la ricerca sono aumentati dell’11% a 1,15 miliardi di sterline, soprattutto per via delle sperimentazioni umane, molto più costose di quelle in vitro o su cavie animali.
La crescita del fatturato totale è stata al +3% su base annua, in rallentamento dal +11% del trimestre precedente a causa di circa 150 milioni di spese aggiuntive e al fatto che la pandemia ha ritardato la somministrazione di altre cure che fanno parte del parco prodotti del gruppo.
A Londra il titolo Astrazeneca, che da inizio anno ha fatto un +11,9%, scambia piatto a 8.513 pence.
di: Maria Lucia PANUCCI
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