E’ l’equivalente del nostro Black Friday, con un giro d’affari ben più alto. E i marchi occidentali cercano di allinearsi
Al via oggi in Cina il Single’s Day, una sorta di festa in contrapposizione a San Valentino, nata tra i banchi universitari nel 1993. Di fatto però da qualche anno il colosso dell’e-commerce Alibaba ha trasformato questa ricorrenza in un’occasione per fare acquisti sfrenati. E dato che si svolge a novembre assomiglia più al Black Friday che alla festa dei single che da noi in Italia si svolge il 15 febbraio, il giorno dopo quella degli innamorati appunto.
Il Single’s Day è un evento che per la verità si caratterizza per essere meno mass market e molto più luxury delle giornate degli sconti occidentali, all’insegna dell’unicità. I brand del lusso, ad esempio, utilizzano questa giornata per presentare collezioni in edizione limitata e nuovi prodotti, sfruttando modalità sempre più innovative per le vendite: dalla sessioni di live streaming ai preordini, fino alle vendite flash della durata di pochi minuti. Ed i numeri non sono nemmeno paragonabili al Black Friday. Basti pensare che nel 2019 il giro di affari solo per Alibaba è stato di 268,44 miliardi di yuan, pari a 38,37 miliardi di dollari, in crescita del 25% sul 2018, mentre di contro Amazon nello stesso anno si è “fermata” a 7.4 miliardi di dollari per il venerdì pazzo e 9,2 miliardi per il Cyber Monday.
Ma la cosa più interessante, che ci riguarda da vicino, è che il Single’s Day è una importante occasione di vendita anche per i marchi di lusso occidentali che intendono allinearsi al calendario di marketing cinese e puntare su un evento che attira milioni di clienti. «Alibaba si allargherà con oltre due milioni di prodotti in più, ma soprattutto quest’anno guarda ai marchi occidentali, e ha ragione – dicono gli esperti. – Dopo il periodo di stop forzato legato al lockdown, le persone tornano a spendere per reazione. Lo dimostrano ad esempio i risultati ottenuti dal Gruppo Kering, detentore dei marchi Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta: il fatturato è già ritornato ai livelli pre-covid, con un e-commerce che registra +102% e ad oggi rappresenta il 12,5% del totale delle vendite del Gruppo».
Anche la generazione Z guida la rimonta delle vendite. Appassionati di drop collection, permettono di registrare il sold out di una collezione a tiratura limitata in pochi minuti, quando non anche secondi. Interessati soprattutto a sneakers e streetwear di alta gamma, sono disposti a spendere diverse migliaia di dollari per accaparrarsi un pezzo esclusivo. I brand lo sanno e si stanno muovendo per soddisfare le richieste dei giovani acquirenti. «Le sneakers oggi rappresentano il 50% delle vendite dell’abbigliamento de luxe, ed entro il 2023 costituiranno un mercato da 115,6 miliardi di dollari di valore – commentano ancora gli analisti. – Mentre le drop collection assecondano la moda veloce e la soddisfazione del piacere anche degli oggetti più stravaganti. Lo scorso anno la serie limited edition di statuetta in porcellana di Supreme da 4.000 dollari è andata sold out in 8 secondi».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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