
In crisi il settore del vino: quasi quattro cantine italiane su 10 rischiano un deciso calo dell’attività
Si prospetta un Natale davvero carente quello che ci attende e non solo da un punto di vista affettivo ma anche e soprattutto economico. Le prossime festività “ristrette” rischiano di costare all’economia 1,2 miliardi di euro. Questa la cifra spesa lo scorso anno dagli italiani, in casa e fuori, per trascorrere una delle ricorrenze più amate, se non quella più amata in assoluto. A dirlo è una proiezione della Coldiretti in riferimento all’invito del premier Giuseppe Conte a festeggiare in famiglia ma con prudenza, senza immaginare feste e pranzi affollati.
Il settore del vino e degli spumanti sarà uno dei più colpiti dalle varie limitazioni che al momento impediscono i tradizionali veglioni. Si parla di un taglio netto dei consumi rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia per le feste di fine anno nel 2019: quasi quattro cantine italiane su 10 (il 39%) registreranno un deciso calo dell’attività. Un rischio per il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere.
A essere danneggiata sarà soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in bar, alberghi e ristoranti che ad oggi in molti casi sono chiusi del tutto e possono fare solo consegne a domicilio o servizio da asporto.
In generale, complice le feste natalizie ma anche il divieto di altre ricorrenze come matrimoni. convegni, congressi, fiere e spettacoli, occasioni dove bere la fa da padrone, nel 2020 il vino italiano di qualità rischia di perdere oltre il 40% delle vendite su questo canale di consumo. Senza contare l’assenza dei turisti stranieri, come i tedeschi, grandi bevitori ed amanti della nostra buona cucina.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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