
Due ex dirigenti raccontano cosa cerca il colosso dell’eCommerce
Amazon è una delle aziende con il processo di selezione più difficile da affrontare e superare. Una tradizione nata dal fondatore e attuale Ceo, Jeff Bezos, che in passato parlava personalmente con ogni singolo candidato e ha detto chiaramente che preferirebbe «sottoporre 50 persone a un colloquio e non assumerne neanche una piuttosto che assumere la persona sbagliata».
I recruiter sottopongono i candidati a domande riguardanti i 14 principi di leadership fondamentali, ed è sulla base di queste risposte che viene stabilito se la persona sia adatta o meno a entrare nel team aziendale.
Secondo Tom Lawrance, ex selezionatore di Mba, formatore di selezionatori e assistente dei responsabili del recruitment per Amazon in Europa, i più importanti dei 14 principi sono l’ossessione per il consumatore e il tuffo in profondità. Ma oltre alle giuste risposte alle domande, ci sono altri trucchetti che è bene tenere a mente quando ci si candida per lavorare in Amazon.
Ogni candidato viene esaminato da selezionatori dell’azienda, dal suo potenziale superiore e dal team più ampio di cui entrerebbe a far parte. I candidati che vengono segnalati da qualcuno partono avvantaggiati, e anche i dipendenti ricevono un bonus se segnalano qualcuno che viene poi assunto. Lawrence, in un’intervista per Business Insider ha svelato che un ottimo modo per ottenere un aggancio all’interno è usare Linkedin per contattare persone che lavorano per Amazon o entrando in contatto direttamente con il responsabile della selezione.
Secondo Carina McLeod, che è stata per molto tempo responsabile della gestione dei fornitori di Amazon e oggi dirige eCommerce Nurse Ltd, una cosa importante è verificare ciò che Amazon sta cercando prima di candidarsi. Sul sito esiste una serie di suggerimenti su come preparare il curriculum e sostenere colloqui, coadiuvati da una descrizione dettagliata dei famosi principi di leadership.
Ovviamente rimane fondamentale la presentazione del curriculum: meglio se sintetico, con dati o evidenze tangibili. Le esperienze lavorative vanno sottolineate e messe in primo piano, mentre secondo Lawrence si può evitare di menzionare hobby e interessi.
Durante il processo di selezione è possibile dover rispondere a domande su carattere e competenze. McLeod e Lawrence consigliano di esercitarsi con il formato STAR: Situation – Task – Action – Result, ovvero situazione, compito, azione e risultato. Un modello usato per preparare risposte convincenti a possibili domande in sede di colloquio.
«Sarebbe impossibile prepararsi per tutti gli scenari che potrebbero sottoporre – ha spiegato Lawrence – ma basta presentarsi con un atteggiamento di apertura mentale, pronti per una conversazione a due vie; questa è la mentalità che può aiutare in caso di domande che magari non richiedono semplicemente di fornire un esempio di una determinata cosa».
Un altro modo per mettersi in luce è quello di fare domande: dimostrarsi curiosi, pronti a imparare qualcosa di nuovo.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA
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