
“Bisogna valutare con estrema cautela lo stop simultaneo della Cig ed il blocco dei licenziamenti”
Nel 2020 lo shock pandemico avrebbe potuto causare ulteriori 200 mila licenziamenti, portando quindi il totale a circa 700 mila unità. Si può valutare che le misure di estensione della Cassa integrazione, il sostegno alla liquidità delle imprese e il blocco dei licenziamenti abbiano impedito circa 600 mila licenziamenti nell’anno in corso. E’ quanto si evince dalla nuova pubblicazione della Banca d’Italia della serie Note Covid-19 su alcune stime preliminari degli effetti delle misure di sostegno sul mercato del lavoro.
Bankitalia invita a valutare con attenzione alle prossime mosse in vista del 31 gennaio, quando scadrà il blocco dei licenziamenti. «Le stime suggeriscono che un’interruzione simultanea sia della CIG-Covid sia del blocco dei licenziamenti dovrebbe essere valutata con estrema cautela al fine di evitare possibili brusche cadute», si legge nel rapporto.
L’ampia copertura garantita dalla CIG-Covid e dalle altre politiche consente così di mantenere il numero di licenziamenti nel 2020 sui livelli dell’anno precedente, nonostante la grande emergenza che stiamo vivendo. I settori maggiormente colpiti sono quelli con un peso nel complesso relativamente ridotto di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato o impiegati in piccole imprese. Il quadro sarebbe stato assai peggiore se la crisi, nella sua prima fase, avesse colpito in misura maggiore i settori nei quali il lavoro stabile è relativamente più diffuso, come l’industria manifatturiera.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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