Per posticipare Irpef, Ires e Irap le attività dovranno essere inserite nell’allegato uno e due ma in regioni in zona rossa. Per i ristoranti, almeno in zona arancione

Per posticipare Irpef, Ires e Irap le attività dovranno essere inserite nell’allegato uno e due ma in regioni in zona rossa. Per i ristoranti, almeno in zona arancione
Il decreto Ristori-bis ha ampliato le possibilità per le partite Iva obbligate alle pagelle fiscali o quelle in regime forfettario di rimandare il pagamento degli acconti di Irpef, Ires, Irap o imposte sostitutive in scadenza il 30 novembre al prossimo 30 aprile.
Il decreto agosto aveva previsto la possibilità di un rinvio per le partite Iva per le quali fossero state elaborate le pagelle fiscali, ovvero gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale, e per i forfettari a condizione che avessero registrato un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Adesso il Ristori-bis rende i criteri meno limitanti per le categorie più penalizzate dalle nuove restrizioni, primi fra tutti i ristoratori.
Per posticipare le tasse le attività dovranno essere inserite nell’allegato uno e due. L’allegato uno comprende le attività che sono già state soggette a limitazioni con il penultimo decreto e che erano state inserite nella prima tranche di ristori a fondo perduto automatici. Per coloro che sono presenti in questo allegato il rinvio vale solo se l’attività si trova nelle regioni rosse. L’allegato due comprende le attività condizionate dal fatto che si trovano in una zona rossa, caratterizzata cioè da uno scenario di massima gravità. L’eccezione è rappresentata dai gestori di ristoranti che possono ottenere il rinvio anche se l’attività si trova in zona arancione.
I professionisti non presenti negli allegati, e soggetti a Isa o forfettari, possono accedere al rinvio degli acconti solo se hanno registrato un calo del fatturato del 33% nel primo semestre del 2020.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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