
Le indicazioni arrivano dopo che la FDA statunitense ha approvato il farmaco per i pazienti ospedalizzati. L’antivirale è stato ampiamente utilizzato per trattare il Covid durante la prima ondata ed era tra i farmaci che il presidente Donald Trump ha ricevuto quando gli è stata diagnosticata la malattia
E’ bufera sul farmaco Remdesivir formulato dall’azienda statunitense Gilead Sciences. L’antivirale è stato ampiamente utilizzato per trattare il Covid ed era tra i farmaci che il presidente Donald Trump ha ricevuto quando gli è stata diagnosticata la malattia all’inizio di ottobre. In particolare è finito sotto i riflettori durante la prima ondata della pandemia, a marzo scorso, come trattamento potenzialmente efficace per le forme più severe della malattia e finora è stato ampiamente usato per curare i pazienti in ospedale. Ma il suo ruolo nella pratica clinica è rimasto incerto e ora c’è chi ne sconsiglia l’utilizza. Avete capito bene, quello che al momento sembrava essere l’antivirale per eccellenza nella lotta al Covid, in realtà non serve e questo perché non ci sono evidenze scientifiche che il suo utilizzo possa veramente essere benefico.
Il duro colpo per il farmaco di Gilead arriva da un pool di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità. «Al momento non ci sono prove che migliori la sopravvivenza o la necessità di ventilazione», hanno spiegato sulla rivista medica BMJ. E queste affermazioni arrivano dopo che la FDA statunitense ha approvato il farmaco per i pazienti ospedalizzati.
Si tratta di un’indicazione che fa parte di una linea guida in itinere sviluppata dall’Organizzazione mondiale della sanità con il supporto metodologico della Magic Evidence Ecosystem Foundation, per fornire un orientamento affidabile per la gestione dei casi di Covid-19 e aiutare i medici a prendere le decisioni migliori per i loro pazienti. E la raccomandazione sul Remdesivir si basa su una nuova revisione delle evidenze scientifiche fin qui raccolte, che confronta gli effetti di diversi trattamenti farmacologici. Per l’analisi sono stati inclusi i dati di quattro studi randomizzati internazionali che hanno coinvolto oltre 7 mila pazienti ricoverati per Covid-19.
Dopo aver esaminato attentamente i dati, il gruppo di esperti ha concluso che l’antivirale “non ha effetti significativi sulla mortalità o su altri risultati importanti per i pazienti, come la necessità di ventilazione meccanica o il tempo necessario per il miglioramento clinico“.
Insomma gli esperti hanno smorzato gli entusiasmi e messo in guardia perché al momento non ci sono prove basate sui dati attualmente disponibili del fatto che l’utilizzo dell’antivirale migliori le condizioni dei pazienti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP
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