
Dal Parlamento ai social, è questo l’argomento più dibattuto
Il Natale che verrà minaccia di essere il più severo e solitario di sempre, con lo spettro del lockdown incombente sulle famiglie: la lista delle regole si allunga mentre quella della restrizioni non sembra sfoltirsi quanto auspicato in precedenza dallo stesso Governo.
Sono molti i ministri che hanno parlato del Natale nell’ultimo periodo. «Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili». L’avvertimento è amaro, ma Conte ribadisce che sarà possibile lo scambio dei doni e saranno concesse le occasioni per permettere all’economia di crescere: niente chiusura totale, dunque, fermo restando che la decisione finale sarà determinata dai dati.
Al momento, l’ipotesi è che dal tre di dicembre verrà istituito un nuovo Dpcm che dovrebbe arrivare a ridosso del Natale, quando sarà seguito dal decreto per disciplinare le festività vere e proprie. Dovrebbe essere consentito lo shopping per gli acquisti natalizi, e i negozi dovrebbero poter rimanere aperti in una fascia orario più ampia per evitare assembramenti. I centri commerciali dovrebbero poter riaprire nei fine settimana e nei giorni festivi. Gli ingressi probabilmente saranno contigentati non solo nei negozi ma anche nelle strade e nelle piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend.
Ristoranti e pub dovrebbero poter riaprire la sera, e per quanto riguarda il Cenone in casa dovrebbero essere formulate raccomandazioni e non divieti: è plausibile pensare che non si possa essere più di sei a tavola, quindi al massimo conviventi e parenti stretti.
Per quanto riguarda gli spostamenti, dovrebbe essere concesso il rientro al proprio domicilio tra Regioni ma non è chiaro come il Governo disciplinerà l’esodo che c’è stato lo scorso marzo quando si è ventilata l’ipotesi di un nuovo lockdown. «Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni – ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa – ci aspettiamo però che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe». Deroghe che, per il momento, non sembrano applicabili in alcun modo agli eventi in piazza o in altri luoghi di aggregazione soprattutto per Capodanno.
Il tema del Natale è il più dibattuto sui social media. La festività è tra le più sentite in Italia e la discussione coinvolge tutte le fasce d’età, con un trend di pessimismo per l’80%. I giovani sono i più sensibili alle restrizioni: la fascia tra i 25 e i 34 anni è la più interessata alla discussione sul lockdown natalizio, rappresentando il 45% dell’audience. Segue la fascia dai 18 ai 24 anni con una percentuale del 15% e per ultimi gli over 45.
Il pubblico di Facebook, Twitter e Instagram ha iniziato a preoccuparsi per il Natale già a ottobre, con un’escalation di commenti, hashtag e preoccupazione generale. L’idea che lo Stato provi a disciplinare un comportamento domestico non piace, e ciò che emerge dalle conversazioni social è paura, rabbia, tristezza e disappunto.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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