
Ci sono molti più occupati adulti che giovani. Aumenta il gender gap tra uomini e donne
Gli italiani se la stanno passando davvero male a causa del Covid. Cinque milioni di persone hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente, 7,6 milioni hanno riscontrato un peggioramento del tenore di vita e ben il 60% ritiene che la perdita del lavoro, o del reddito, sia un evento possibile che lo potrà riguardare il prossimo anno. A delineare un quadro piuttosto nero è il secondo Rapporto Censis-Tendercapital sui Buoni Investimenti dal nome La sostenibilità al tempo del primato della salute, il cui obiettivo è porre l’attenzione sulla sostenibilità sociale, intesa come l’equo accesso per tutti al benessere. «L’emergenza sanitaria – rileva lo studio – ha allargato le maglie del disagio sociale e i numeri lo dimostrano con chiarezza: 5 milioni di italiani hanno difficoltà nel mettere in tavola pasti decenti e 600mila persone si sono aggiunte ai poveri; 7,6 milioni di famiglie hanno subito un severo peggioramento del tenore di vita, a seguito di redditi decurtati, spese fisse da affrontare; 23,2 milioni hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà con redditi familiari ridotti; 2 milioni sono già stati duramente colpiti nella prima ondata della pandemia; 9 milioni di italiani hanno integrato i redditi da familiari o banche. Oggi restare senza reddito non è più così difficile: a temerlo è il 53% delle persone a basso reddito, mentre il 42% degli italiani vede il proprio lavoro a rischio».
Non solo. Dal rapporto emerge anche un forte gender gap tra uomini e donne con ben 20 punti di differenza nel tasso di occupazione con il 34,8% delle donne che lamenta un peggioramento del proprio impiego, mentre è il 23,9% degli uomini a dire lo stesso. E in questo periodo il tasso di occupazione delle donne è diminuito quasi del doppio rispetto a quello degli uomini attestandosi al 48,4% (-2,2% rispetto al 2019) contro il 66,6% (-1,3%). Tutti i fenomeni di riduzione dell’occupazione colpiscono di più i giovani rispetto ai lavoratori adulti.
Differenze poi anche nell’accesso al web, con il 40% di famiglie a basso livello socioeconomico che non ha accesso alla rete, mentre tra le famiglie ad alto livello socioeconomico sono solo l’1,9%. Secondo il rapporto il quadro che emerge è chiaro: usciremo dalla pandemia con una società più diseguale, sia in termini di redditi e patrimoni, sia per quanto riguarda le altre differenze.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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