
L’ex presidente ha firmato un ordine esecutivo che vieta di fare investimenti con chi ha legami con le forze armate. Nel mirino finiscono ora compagnie aerospaziali
Stop per chi ha legami con le forze armate. Qualche giorno fa Trump aveva firmato un ordine esecutivo che vietava gli investimenti nelle società cinesi collegate all’esercito di Pechino. Nello specifico la misura, che dovrebbe entrare in vigore l’11 gennaio, prima dell’inizio della nuova amministrazione Biden, impedisce agli americani di mettere gli occhi su aziende che secondo i funzionari statunitensi sono di proprietà o controllate dall’esercito cinese.
Ebbene, il Dipartimento della Difesa, nel corso dell’estate, ha pubblicato un elenco di decine di aziende cinesi che ha identificato come collegate all’esercito cinese, tra cui aziende di telecomunicazioni, aviazione, aerospaziale, spedizioni e costruzioni: molti sono appaltatori militari o società statali come l’operatore telefonico China Telecom.
Ma ora, secondo quanto diffuso da Reuters, l’amministrazione Trump è pronta a dichiarare che ben 89 compagnie aerospaziali cinesi hanno legami militari con Pechino ed impedirà quindi loro di acquistare una gamma di beni e tecnologie statunitensi.
Nell’elenco figurerebbero Commercial Aircraft Corp of China Ltd (COMAC), che sta guidando gli sforzi cinesi per competere con Boeing e Airbus, così come Aviation Industry Corporation of China (AVIC) e 10 delle sue entità correlate.
La regola include non solo il servizio armato e la polizia nazionale, ma qualsiasi persona o entità che sostiene o contribuisce alla manutenzione o alla produzione di articoli militari, anche se la loro attività è principalmente non militare. In termini di aeromobili, gli articoli includono tutto, dalle staffe per le scatole di controllo del volo ai motori stessi.
La lista, se pubblicata, potrebbe ulteriormente intensificare le tensioni commerciali con Pechino e danneggiare le società statunitensi che vendono parti e componenti per l’aviazione civile alla Cina, tra le altre industrie.
Oltre agli 89 cinesi, la bozza punta il dito anche contro 28 entità russe, tra cui Irkut, che mira anche a entrare nel mercato di Boeing con il suo sviluppo di aerei di linea MC-21.
Per il momento però si tratta solo di voci che non sono state confermate dal Dipartimento del Commercio statunitense.
di: Maria Lucia PANUCCI
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