
L’ok alla Camera è stato quasi unanime con 552 sì. Al Senato la misura è passata con 278 preferenze. Il centro destra ha votato compatto a favore
La Camera ha votato sì alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. L’approvazione è stata quasi unanime con 552 sì, solo 6 contrari mentre nessuno si è astenuto. In base alla Costituzione era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti pari a 316 voti.
Anche il Senato ha detto sì con 278 voti a favore. Solo quattro i contrari ed altri quattro gli astenuti. In questo caso per passare servivano 161 preferenze.
In entrambi i casi il centro destra ha votato compatto a favore perché si è visto accogliere dal Governo tutte le sue proposte per tutelare ulteriormente i lavoratori. Misure a favore di due milioni di professionisti e di un milione di imprese. Ci sarà anche il semestre bianco fiscale. D’altronde il Governo si era detto pronto ad ampliare la moratoria fiscale e i ristori, per limitare le conseguenze delle nuove misure restrittive a un pubblico più ampio. «Siamo consapevoli che gli interventi messi in campo finora devono essere ulteriormente rafforzati – aveva detto Gualtieri – ed è per questo che abbiamo chiesto alle Camere un nuovo scostamento di 8 miliardi per il 2020 attraverso cui finanziare un quarto decreto Ristori. Inoltre il Governo sta definendo un ulteriore scostamento nei primi mesi del nuovo anno».
E proprio a questo proposito il ministro ha accolto con favore le proposte avanzate dal partito di opposizione Forza Italia, per incrementare il sostegno a lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti: «Sono da considerare favorevolmente – ha detto – perché incrociano esigenze reali del Paese e riflettono anche la volontà politica espressa dalle forze della maggioranza e dal Governo». Il ministro ha dunque fatto sapere che il Governo è pronto a valutare, entro un quadro di sostenibilità economica, un ampliamento della moratoria fiscale, con il rinvio delle scadenze di fine anno che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente interessati dalle misure restrittive e lo estenda a tutte le attività economiche che hanno subito cali rilevanti del fatturato. Non solo. Il Governo si è detto pronto a confrontarsi per mettere a punto un meccanismo organico di natura perequativa per i ristori che vada oltre le limitazioni per aree di rischio pandemico e quelle derivanti dai codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi. «In questo quadro – ha concluso Gualtieri – condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla gestione separata».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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