
Gli scienziati russi si sono anche offerti di condividere alcuni risultati con AstraZeneca, per migliorarne l’efficacia
La distribuzione di massa del vaccino in Russia dovrebbe iniziare entro la fine del 2020. L’annuncio è stato dato dal portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, sottolineando che la somministrazione avverrà “a fasi”. «Non posso dire la data esatta ma si dovrebbe cominciare prima dell’ultimo dell’anno. Queste sono le aspettative», ha detto.
L’annuncio arriva dopo che il suo candidato, chiamato Sputnik, ha confermato di mostrare contro il Covid un’efficacia del 95%, in linea con quelli sviluppati da Pfizer e Moderna. Questi ultimi, probabilmente, riceveranno presto un’autorizzazione d’emergenza da parte di Usa e Ue. «Sputnik mostra un’efficacia molto alta, superiore al 95% – ha detto Kirill Dmitriev, capo del fondo russo per gli investimenti. – Questa è senza dubbio una buona notizia non solo per la Russia, ma anche per il mondo intero, per tutti i Paesi».
E non è tutto perché gli scienziati russi si sono anche offerti di condividere alcuni risultati con AstraZeneca, per migliorarne l’efficacia. Un gesto di solidarietà da parte di chi ha usato in pratica lo stesso vettore. L’inoculazione del vaccino di Oxford si basa infatti sul vettore adenovirale di scimmia che secondo gli esperti non ha ancora dato prova della propria efficacia. In confronto invece il vettore dell’adenovirus umano utilizzato nei vaccini sviluppati da altri Paesi, compreso lo Sputnik V russo, è stato testato già prima del Covid e ha dimostrato la propria efficacia per esempio contro altre malattie, come Ebola e MERS, un altro tipo di Coronavirus emerso in Medio Oriente (ne abbiamo parlato qui).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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