Il dato preliminare era +16,1% ma l’economia sta recuperando
L’Istat rivede al ribasso le stime di crescita. Nel terzo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 15,9% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito del 5% nei confronti del terzo trimestre del 2019. Lo ha reso noto l’istituto che riconsidera in negativo il dato sulla crescita congiunturale del Pil, diffuso il 30 ottobre scorso quando la stima era pari al 16,1% mentre il calo tendenziale era del -4,7%. La variazione acquisita per il 2020 scende invece a -8,3%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita, con un aumento del 9,2% dei consumi finali nazionali e del 31,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 15,9% e del 30,7%.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi cresciuti rispettivamente dello 0,2%, del 33,1% e dell’11,9%.
«La ripresa – ha spiegato l’Istat – è diffusa a tutti i comparti economici e, dal lato della domanda, è trainata sia dalla componente interna, sia da quella estera. Sul piano interno contributi alla crescita fortemente positivi sono venuti dai consumi privati (+7,5 punti percentuali) e dagli investimenti (+5,3), mentre la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per un punto percentuale. A causa delle flessioni dei primi due trimestri, la variazione tendenziale resta negativa nella misura del 5%. La ripresa dell’attività produttiva si accompagna a una marcata ripresa dell’input di lavoro in termini di Ula e ore lavorate mentre le posizioni lavorative hanno registrato una debole crescita».
Allargando il raggio di osservazione alle principali economie, nel terzo trimestre il Pil è cresciuto in termini congiunturali del 7,4% negli Stati Uniti, del 18,2% in Francia e dell’8,2% in Germania. In termini tendenziali si è registrata una diminuzione del 2,9% negli Stati Uniti, del 4,2% in Germania e del 4,3% in Francia.
Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è cresciuto del 12,7% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito del 4,3% nel confronto con il terzo trimestre del 2019.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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