
Nel Centro Nord le esportazioni crescono di oltre il 30% ma rimane ampia la flessione sui 9 mesi. La peggiore è la Lombardia
Nel terzo trimestre è boom per l’export delle Regioni: +34,3% per il Centro, +33,4% per il Nord-est, +30,3% per il Nord-ovest e +27,0% per il Sud. Lo rileva l’Istat, sottolineando che su base annua la flessione delle esportazioni si riduce per tutte le ripartizioni.
Nei primi 9 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 tuttavia la contrazione è ampia (-12,5%) e interessa quasi tutte le regioni italiane. A fornire i contributi negativi più importanti sono le grandi regioni del Nord, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, che registrano decise riduzioni delle vendite verso i principali mercati di destinazione dei prodotti italiani, quali Germania, Francia e Stati Uniti. La Lombardia, da sola, fa registrare un terzo della flessione tendenziale dell’export del nostro Paese nei primi 9 mesi dell’anno.
Nello stesso periodo la riduzione delle vendite di macchinari e apparecchi da Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia e di articoli in pelle, escluso abbigliamento e simili, contribuisce per tre punti percentuali al calo tendenziale dell’export nazionale. Per contro, l’aumento delle esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo da Toscana e Lazio e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche contrasta per 1,4 punti la flessione dell’export.
A livello provinciale le performance più negative per l’export si registrano su Milano, Torino, Firenze, Bergamo, Brescia, Cagliari e Vicenza, mentre quelle positive riguardano in particolare Arezzo, Gorizia e Rovigo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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