
Il presidente Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Roberto Zoia, lancia l’allarme e chiede un intervento immediato del Governo
«A dicembre l’anno scorso abbiamo aperto 30 giorni, quest’anno solo 13 giorni, quindi un terzo e tenendo conto che sabato e domenica sono i giorni nei quali si vende di più, dire che perderemo il 75% dei fatturati è una stima ottimistica». A parlare così è Roberto Zoia, presidente Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (Cncc) che lancia un vero e proprio allarme sulle perdite che deriveranno per le chiusure nei weekend durante il periodo di Natale.
Secondo Zoia a repentaglio è la vita anche di molte aziende. «Dicembre infatti vale il doppio di un mese normale, e poi moltissime aziende soprattutto piccole stanno soffrendo perché hanno acquistato la merce e pagato l’Iva contando di vendere a dicembre – ha detto allarmato. – Siamo disperati, ricevo telefonate di aziende familiari che non ce la fanno, ad esempio franchising di alcune catene note, in cui lavora marito, moglie e figli e si ritrovano con reddito zero e debiti da pagare».
Quanto ai saldi la situazione non potrà migliorare: «Non sono riusciti a uniformare le date e quindi ogni Regione fa un provvedimento a sé e chi per esempio ha negozi su un ampio territorio nazionale non riuscirà a organizzarsi e creerà confusione nei cittadini. E poi alcune merceologiche saranno invendibili a gennaio, o febbraio», ha tenuto a precisare.
Ecco allora che il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali si è appellato nei giorni scorsi al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese affinché si valutasse una urgente riapertura dei negozi all’interno dei Centri Commerciali nei giorni festivi e prefestivi, così come nei fine settimana. «Abbiamo inviato una lettera il 7 dicembre ma ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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