Sempre ad ottobre le entrate tributarie calano del 15,5%
Il debito pubblico aumenta ancora in Italia. A fine ottobre quello delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.587 miliardi di euro, in aumento di 3,2 miliardi rispetto al mese precedente. Un livello mai raggiunto in passato. A dirlo è Bankitalia nel suo report Finanza pubblica: fabbisogno e debito dove spiega che il fabbisogno del mese (9,9 miliardi) “è stato solo parzialmente compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-6,1 miliardi, a 78,4) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente ridotto il debito di 0,6 miliardi)“.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 3,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Alla fine di ottobre la vita media residua del debito era pari a 7,4 anni, da 7,2 del mese precedente. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è aumentata di 0,4 punti percentuali, al 20,9%.
Calano le entrate tributarie che ad ottobre sono state pari a 33 miliardi di euro, in diminuzione del 15,5% (-6,1 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2019. «Il calo riflette quello delle imposte dirette connesso, tra l’altro, con la diversa calendarizzazione delle scadenze per il versamento delle imposte autoliquidate da parte dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa)», si legge nel report. Nei primi 10 mesi dell’anno le entrate sono state pari a 321,1 miliardi, in diminuzione del 6,7% (-23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2019.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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