I negoziati per raggiungere un’intesa commerciale si sarebbero sbloccati e una bozza di compromesso sulla pesca sarebbe già pronta
C’è grande attesa per l’accordo post Brexit, un deal commerciale che potrebbe essere annunciato anche oggi, prima del santo Natale, risolvendo così in extremis l’impasse in vista dell’uscita del Regno Unito dalla UE il prossimo 1° gennaio.
Le due parti stanno lavorando incessantemente da ieri e a quanto pare la maratona notturna ha portato i suoi frutti. Una bozza di compromesso sulla pesca sarebbe già stata elaborata dai negoziatori europei e britannici. Lo rivela Bloomberg secondo cui un accordo sul nodo chiave dell’intesa su Brexit, che ha bloccato a lungo i negoziati, starebbe per essere raggiunto. Secondo fonti Ue citate dalla stampa britannica i negoziatori starebbero ora lavorando “sui dettagli” del compromesso.
La ripartizione delle quote sulla pesca nelle acque britanniche, in realtà, aveva un valore di circa 750 milioni di euro, una voce molto piccola rispetto al valore complessivo dell’accordo commerciale che vale decine di miliardi di euro. Su questo punto le posizioni erano davvero lontane: Londra chiedeva un diritto esclusivo entro le 12 miglia nautiche dalla propria costa e, oltre quella distanza, una ripartizione dei diritti sul pescato a suo netto vantaggio nella proporzione 80-20%. In più, il governo britannico pretendeva un prelievo sul pescato dei pescherecci europei del 60%, lontanissimo dal 15-18% inizialmente proposto da Bruxelles e poi arrivato al 25% con l’ultima sofferta bozza di proposta.
Anche se il tanto atteso accordo dovesse essere raggiunto oggi poi però l’iter di approvazione richiederà del tempo. Intanto servirebbe una riunione del Coreper, ovvero degli ambasciatori degli Stati Ue e, non appena possibile, una procedura scritta che possa dare il via libera immediato all’applicazione del testo concordato per evitare i temuti disagi che altrimenti scatterebbero dalla mezzanotte del 31 dicembre.
Nel 2021 dovrebbe seguire il passaggio fondamentale della discussione e del voto in Parlamento europeo. Si tratterà del vero test sul contenuto dell’accordo che, secondo le prime indiscrezioni, sarà di oltre 2.000 pagine. Al Consiglio Ue (dove sono rappresentati gli Stati membri) spetterà l’ultima parola dopo l’eventuale ok degli eurodeputati. Ma dopo al sì dell’Aula europea potrebbe seguire un processo di verifica da parte degli Stati membri che richiederebbe, a sua volta, ulteriori passaggi presso i Parlamenti nazionali.
Tale processo di approvazione, va ricordato, riguarda solo uno dei due contraenti, cioè l’Unione europea. Il Regno Unito dovrebbe invece seguire un suo processo interno che non è sgombro da insidie ed incognite.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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