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Brexit, ecco cosa cambia per l’Italia

Micaela Ferraro
27 Dicembre 2020
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Le nuove regole investiranno il commercio, il lavoro, il turismo e riguarderanno anche gli studenti L’Europa e il Regno Unito hanno raggiunto l’accordo per la Brexit (come abbiamo visto qui), […]

Le nuove regole investiranno il commercio, il lavoro, il turismo e riguarderanno anche gli studenti

L’Europa e il Regno Unito hanno raggiunto l’accordo per la Brexit (come abbiamo visto qui), scampando in vista del traguardo al pericolo di un no deal. I leader delle due forze in campo hanno firmato un accordo commerciale di libero scambio che conta duemila pagine, e le misure riguardano ovviamente anche l’Italia.

Partiamo da coloro che vivono già in Gran Bretagna: dovranno richiedere entro il 30 giugno 2021 il settled status, ovvero la residenza permanente, che sarà a disposizione di coloro che dimostreranno di aver vissuto nel Paese in via continuativa per almeno cinque anni. Chi non soddisfa questo requisito può chiedere la pre-residenza e una volta arrivato ai cinque anni può richiedere lo status definitivo.

Per quanto concerne le aziende, l’accordo non prevede l’imposizione di dazi e quote, quindi benché torneranno a esistere i controlli doganali, si potrà continuare a commerciare liberamente. L’aggravio monetario riguarderà solo il regime doganale, che entrerà in vigore a 6 mesi dall’uscita ufficiale.

Gli studenti sono una delle categorie più colpite dal nuovo accordo. Infatti il deal raggiunto esclude la continuazione del programma Erasmus: Londra potrà introdurre un suo programma specifico dedicato agli studenti, ma gli italiani non potranno più avvalersi delle vantaggiose condizioni dell’Erasmus, e verranno appianati agli alti studenti extra europei, che pagano rette universitarie molto salate, in taluni casi fino a 30 mila euro all’anno, e che devono ottenere il visto per poter entrare nel Paese. La situazione è diversa solo per i giovani che si trovano già in Gran Bretagna: potranno continuare a pagare l’attuale retta e potranno chiedere la residenza permanente.

Dal primo gennaio terminerà la libertà di circolazione con l’Europa, pertanto verrà inaugurato un nuovo sistema di immigrazione nel Regno Unito. Gli italiani che si spostano per lavoro dovranno ottenere un visto, il cui prezzo è di 350 sterline a cui ne vanno aggiunte oltre 600 di contributo al servizio sanitario inglese. Inoltre le condizioni per richiederlo sono severe: verrà concesso solo a chi ha già un’offerta di lavoro in tasca che prevede un salario di almeno 25.600 sterline, cioè più o meno 28 mila euro. Inoltre per trasferirsi a Londra sarà necessario dimostrare di avere una buona conoscenza dell’inglese, e pertanto questo esclude tutti coloro che fino a oggi sono andati a fare i camerieri o i commessi allo scopo di migliorare la lingua.

Per quanto riguarda il turismo, invece, non prevede visto, ma non basterà più la carta d’identità come stato finora e per muoversi sarà necessario usare il passaporto. Inoltre, non si potrà rimanere nel Paese come turisti per più di tre mesi.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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