
Convocato un nuovo tavolo dal Mise per garantire lo stipendio ai dipendenti
Lo scorso 31 ottobre la multinazionale Whirlpool ha dichiarato la chiusura dell’impianto di Napoli, causando una vera rivolta dei lavoratori. Il premier Conte e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli hanno confermato negli scorsi mesi l’impegno politico per mantenere attivo il sito di produzione, in modo da garantire la copertura salariale ai lavoratori anche l’anno prossimo (ne abbiamo parlato qui).
Adesso, in attesa di trovare un nuovo imprenditore che possa dare nuova vita alla fabbrica Whirlpool, è stato convocato un nuovo tavolo dal Mise attraverso il quale il Governo ha indicato le tappe per assicurare lo stipendio dei dipendenti, che è garantito fino al 31 dicembre.
È emerso che dal primo gennaio al 31 marzo 2021 Whirlpool attiverà la cig Covid. Ma ad aprile, con lo sblocco dei licenziamenti, verrà avviata la procedura per circa 330 lavoratori dello stabilimento di via Argine. «L’azienda si è resa disponibile ad anticipare la cassa integrazione come da accordi – ha fatto sapere la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde – non siamo disponibili a discutere piani alternativi in cui non siano previste la tutela del perimetro occupazionale e la produttività dello stabilimento».
I sindacati hanno chiesto che, ora che è stata assicurata la continuità salariale, si trovi una soluzione per scongiurare la chiusura del sito e i licenziamenti: «gli ammortizzatori sociali rappresentano uno strumento, non la soluzione», ha sottolineato Massimiliano Nobis, il segretario nazionale della Fim-Cisl, mentre dalla Fiom-Cgil Barbara Tibaldi e il segretario generale Rosario Rappa hanno chiesto l’integrazione della cig per garantire il salario pieno, visto che «la cig covid interamente a carico dello Stato rappresenta un ulteriore risparmio per Whirlpool».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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